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5/2/2018 | ETicaNews
La società Uk, Social Finance, ha analizzato la situazione dei Social impact bond (Sib) otto anni dopo il lancio del primo strumento di questo tipo. Oggi i Sib sono 108 in tutto il mondo, con risorse pari a 392 milioni di dollari e 738mila sottoscrittori in 24 Paesi. Soltanto lo scorso anno hanno visto la luce 33 nuovi Sib, in nove diversi Paesi, nei settori di salute, welfare familiare, educazione, sviluppo della forza lavoro, problemi della recidiva e dei senzatetto.
Ad aver osservato la crescita maggiore è stato il mercato Usa, dove tra il 2016 e il 2017 sono nate 12 nuove iniziative, per un valore complessivo di 130 milioni di dollari. Ma un’evoluzione interessante di questo strumento si osserva anche nei Paesi emergenti: il Comitato internazionale della Croce Rossa, per esempio, ha annunciato di recente il lancio di un Sib da 27 milioni di dollari in Congo, Mali e Nigeria; l’agenzia federale Usa per gli investimenti esteri Opic ha annunciato un’iniziativa da 2 milioni in Cameroon e quella per la cooperazione internazionale Usaid ha promosso un progetto di questo tipo da 3,5 milioni di dollari in Rajastan. In America Latina, la Banca Interamericana di sviluppo sta sostenendo i Sib: se ne contano 15 in via di realizzazione. Nel 2018, nuovi bond a impatto saranno lanciati in Messico, Brasile e Argentina.
Ad oggi, dieci Sib nel mondo hanno ottenuto l’impatto previsto e generato un ritorno sugli investimenti. Per altri otto si è cominciato a remunerare gli investitori. Lo stesso bond di Peterborough, il primo Sib lanciato da Social Finance Uk nel 2010, ha mostrato la sua efficacia con un ritorno del 3% sul capitale investito.
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