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Ecco perché Allianz GI continua a puntare sull'equity

11/24/2014 | Massimo Morici

I ritorni elevati degli ultimi anni non sono più sostenibili e in futuro si stabilizzeranno a livelli più bassi, spiega Andreas Utermann, global cio di Allianz GI. "Nessun rischio bolla, ma nel 2015 aumenterà la volatilità per l'enorme liquidità in circolazione"


Gli investitori dovrebbero essere consapevoli che, nel breve periodo, i ritorni elevati registrati negli ultimi anni dai mercati azionari e obbligazionari non sono più sostenibili e che probabilmente in futuro si stabilizzeranno a un livello più basso, anche se l’azionario in un orizzonte temporale di lungo termine continuerà a offrire tra i migliori rendimenti. Ne è convinto Andreas Utermann (nella foto), globo cio e co - head di Allianz Global Investors, che ha presentato oggi a Milano l’outlook per il 2015. Utermann ha confermato le stime di una crescita economica globale moderata (3,7% nel 2015, rispetto al 3,25% del 2014), nonostante sia emersa dai dati degli ultimi mesi una maggiore fragilità del quadro economico globale. 
 
Come nel 2014, l’economia statunitense continuerà a essere il motore principale per la crescita globale, rispetto ad un andamento più debole di Europa, Giappone e mercati emergenti. “Le mosse delle banche centrali rimangono un fattore chiave - prosegue - e nei prossimi mesi la divergenza nella politica monetaria tra USA e Regno Unito rispetto ad Europa e Giappone dovrebbe intensificarsi. Nell’immediato futuro i tassi di interesse a livello globale rimarranno molto contenuti, ma nel 2015, se i dati economici si rafforzeranno, con molta probabilità la Fed e la Bank of England rialzeranno i tassi”. 
 
Diverso il discorso per l’Eurozona, "dove i tassi continueranno a mantenessi a livelli minimi per il 2015 e il 2016, per poi tornare a normalizzarsi a partire dal 2017" sottolinea Mauro Vittorangeli, cio conviction fixed income di Allianz Global Investors, secondo cui il restringimento degli spread continuerà nei prossimi anni grazie alla politica monetaria della Bce. Parlando dei Btp, il cio fixed income di Allianz GI vede del valore sul tratto 3 - 10 anni, dove il differenziale può scendere ancora, e mostra una preferenza per gli indicizzati. I bassi tassi di interesse per un periodo prolungato, inoltre, "rappresentano per l'Italia una grande opportunità - aggiunge Vittorangeli - per ridurre il rapporto debito / Pil, se saranno confermate le attese di crescita dell'economia del Governo, mentre è escluso uno scenario di deflazione nel nostro Paese nel 2015". Quanto al quantitative easing, "non è il nostro scenario di base ma le probabilità che ci sia sono aumentate: a noi non interessa se la Bce farà il QE ma il grado di espansione del bilancio".
 
Il punto fondamentale, comunque, è “capire dove andranno Giappone ed Eurozona” puntualizza Utermann, che indica come principale rischio geopolitico nel Vecchio Continente le elezioni nel Regno Unito a marzo e la difficile situazione politica in Grecia. Il cio di Allianz GI non vede un imminente rischio bolla in particolari asset class, anche se la grande liquidità in circolazione a seguito delle politiche politiche monetarie ultra - accomodanti possono rappresentare una fonte di preoccupazione e “per il 2015 gli investitori dovrebbero preparasi a un incremento della volatilità” e, quindi, a "bolle momentanee che, tuttavia, possono rappresentare un’opportunità per i gestori attivi". 
 
“La vera qualità di un gestore - conclude Utermann - si rivela nelle fasi di maggiore complessità, quando diventa fondamentale focalizzarsi su titoli solidi e promettenti, e disinvestire invece dai titoli più deboli e incerti prima che la loro debolezza risulti evidente. In periodi di mercato rialzisti, come quelli che abbiamo registrato a partire dal 2009, gli investitori non fanno differenza tra le società di elevata e di bassa qualità, e l’aumento delle quotazioni spinge le valutazioni sempre più in alto”. Per rispondere ad uno scenario sempre più complesso, Allianz Global Investors, in particolare, si concentrerà su strategie di investimento caratterizzate da maggiori livelli di “active share” e “tracking error” e su strategie alternative e unconstrained.
 
 
 

 

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