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Natixis GAM, i mercati emergenti non sono tutti uguali

4/10/2015 | Redazione Advisor

E' l'analisi di David Lafferty, chief market strategist di Natixis Global Asset Management sui mercati emergenti


Le pressioni valutarie e nel settore delle materie prime, il rallentamento nella crescita e le riforme strutturali hanno creato negli ultimi mesi una certa divergenza nelle varie aree dei mercati emergenti. Tutto ciò evidenzia come non tutti gli investimenti nei mercati emergenti siano uguali. E' l'incipit dell'analisi di David Lafferty, chief market strategist di Natixis Global Asset Management sui mercati emergenti. 

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Gli investimenti nei mercati emergenti sono cambiati radicalmente a partire dalla grande crisi economica. Per gran parte degli anni 2000, la performance dei mercati emergenti nei vari paesi è stata spinta da fattori comuni, tra cui i tassi di crescita a doppia cifra o quasi-doppia cifra, il rafforzamento delle valute locali e l’aumento delle esportazioni – spesso coincidenti con la domanda di materie prime. I Paesi emergenti non sono tutti uguali Oggi, tuttavia, tali fattori non dominano più lo scenario dei mercati emergenti. La forte domanda di materie prime è crollata e gran parte delle valute emergenti sono sotto pressione a causa dell’aspettativa di una stretta sulla politica monetaria statunitense. In assenza di tali macro temi, ciascun paese effettua viene valutato sui propri fondamentali e non può essere considerato parte di una asset class omogenea. Possiamo quindi prevedere che la sorte di ciascun paese divergerà a causa di differenze in termini di tassi di interesse e inflazione, tassi di risparmio domestico, posizione delle partite correnti e dipendenza dalle commodity. A fronte di contesti divergenti, la capacità di selezione a livello di titolo, paese e valuta assumerà un ruolo fondamentale.  Nel settore azionario, le valutazioni possono essere ingannevoli. I titoli emergenti mostrano un Rapporto Prezzo / Utili inferiore rispetto ad altri mercati, ma tale dato può essere alterato da singolari fattori di rischio e dalla presenza governativa all’interno del capitale delle imprese . Le obbligazioni emergenti continuano ad offrire rendimenti interessanti e la qualità del credito è in costante miglioramento. Sebbene il livello del debito sovrano sia aumentato, anche il PIL è aumentato, quindi il debito rimane gestibile.

 

Messico e India tra i preferiti In termini di mercati specifici, guardiamo con favore al Messico e all'India. Il Messico sta diventando sempre più competitivo grazie a riforme strutturali nel settore dell'energia e dell'istruzione, e il costo di produzione sta diventando sempre più favorevole se rapportato al rialzo del costo del lavoro in Asia. Il Messico inoltre trae vantaggio dalla sua vicinanza all'economia USA in via di graduale miglioramento. Sebbene l'India abbia proceduto lentamente con le riforme, il nuovo governo guidato dal Primo Ministro Modi si è impegnato a sradicare la corruzione, a ridurre le sovvenzioni agricole e ad aprire le industrie alla concorrenza. Al contrario, la Russia appare molto più rischiosa visto il crollo dell'economia sotto il peso delle sanzioni globali e la caduta dei prezzi del petrolio. Ancora di più in un tale contesto di volatilità a livello di valute e materie prime, è particolarmente importante per gli investitori affidarsi a gestori esperti su questi mercati.

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