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AllianzGI: nel 2016 selettivi su azionario e credito

11/26/2015 | Redazione Advisor

Per Neil Dwane (cio equity) occorre privilegiare anche le strategie alternative per ridurre la volatilità


Nel 2016 la crescita economica sarà sensibilmente inferiore rispetto al passato e più fragile e in un contesto simile, con i tassi d’interesse bassi e maggiore volatilità a livello politico e dei mercati, gli investitori dovranno assumere rischio in tutte le asset class per raggiungere i propri obiettivi d’investimento. Ad illustrare l’outlook per il 2016 di Allianz Global Investors, asset manager del colosso assicurativo tedesco e tra i primi in Europa, oggi a Milano è stato Neil Dwane,global strategist.

Il gestore ha sottolineato che, nonostante i benefici derivanti dal crollo dei prezzi delle materie prime, "le aziende e gli investitori devono affrontare le sfide legate alla diminuzione della produttività globale e che la diffusione di servizi e tecnologie mobili innovative e disruptive presenta nuove opportunità, ma anche alcune minacce”. Mauro Vittorangeli, cio conviction fixed income di AllianzGI, ha aggiunto che "il 2016 sarà probabilmente caratterizzato dal primo importante movimento di divergenza delle politiche monetarie, nel momento in cui la Federal Reserve statunitense inizierà ad aumentare i tassi".

Dunque, dove puntare? Sul fronte degli investimenti, Dwane ha detto che AllianzGI "in presenza di stime di un picco dei tassi d’interesse per questo ciclo inferiore ai precedenti", resta convinta che "le azioni continueranno ad essere attraenti e potranno non solo essere oggetto di re-rating, ma anche offrire una crescita degli utili, insieme a flussi di rendimento da dividendi interessanti e in aumento". In particolare, le valutazioni azionarie dell’Europa secondo Dwane continuano ad essere più attraenti di Stati Uniti e Giappone, mentre quelle dei mercati emergenti risultano convenienti, ma non ancora abbastanza.

Il comparto delle obbligazioni sovrane, invece, non risulta interessante per gli investitori alla ricerca di rendimento, e gli elementi a favore del debito dei mercati emergenti sono diventati meno chiari. "Il reddito derivante da investimenti opportunamente selezionati sui mercati azionari, del credito e in strumenti alternativi offrirà agli investitori rendimenti meno volatili, così come il reddito derivante da investimenti di lungo periodo decorrelati e meno liquidi, come le infrastrutture" conclude Dwane.


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