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Reddito fisso: ci vuole più rischio per rendimenti oltre il 3%

3/3/2016 | Massimo Morici

State Street Global Advisors ha presentato l'outlook per il 2016 e le strategie d'investimento obbligazionarie in un contesto di bassi tassi di interesse


Il 2016 sarà il quinto anno consecutivo di bassa crescita in cui la volatilità sui mercati dipenderà soprattutto dalle tensioni geopolitiche, dalla Siria alla Brexit in Europa, e dalla performance dei mercati emergenti. Uno scenario non facile che obbligherà le banche centrali a proseguire le politiche accomodanti o a rimandare quelle restrittive, come negli Stati Uniti d'America.

A presentare ieri a Milano l'outlook per il 2016 di State Street Global Advisors è stato il capo economista Christopher Probyn. Presenti anche Danilo Verdecanna, responsabile per l'Italia di SSgA, e Francesco Lomartire, responsabile per l'Italia di SPDR Etf i replicanti di SSgA. Probyn si è soffermato in particolare sulla debole crescita dei paesi emergenti, con Russia e Brasile ancora in recessione e la Cina che continuerà la frenata alla crescita (si salva solo l'India con un Pil stimato al 7,5%). Quanto agli Stati Uniti d'America, secondo Probyn non ci sono le condizioni per prevedere un miglioramento ma non ci sarà recessione globale: le stime sono per un Pil di +2,3% nel 2016. Siamo insomma in una fase prerecessiva e non si sa ancora per quanto tempo durerà. 

Sarà un altro anno (questo è certo) con tassi al tappeto che renderà sempre più dura la caccia al rendimento nel reddito fisso. In questo contesto, ha ricordato Niall O'Leary, head of Emea Fixed Income Portfolio Strategists, il 31,6% delle obbligazioni governative europee hanno un rendimento negativo (erano il 21,7% un anno fa), percentuale che scende al 27,3% a livello globale. Se guardiamo l'Europa "core", il  65% dei bond tedeschi e il 44% di quelle francesi hanno il segno meno. In quest'ottica, non c'è altra via se non quella di assumere una dose maggiore di rischio.

E, quindi, occorre cambiare il portafoglio obbligazionario inserendo dosi massicce di high yield e debito emergente, gli unici segmenti in grado di offrire oggi rendimenti rispettivamente superiori al 7% e al 3%. O'Leary ha mostrato anche tre portafogli modello a seconda della valuta di riferimento, per gli investitori che cercano rendimenti superiori al 3%. Il portafoglio in euro è quello, in particolare, con una maggiore dose di rischio: oltre il 50% andrebbe investito in high yield e debito emergente in valuta locale (vedi sotto) per un rendimento atteso complessivo del 3,4%.

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