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Perché biotech e biopharma portano in alto l’healthcare

5/25/2017

Lo spiega Mirjam Heeb, responsabile azionario settore Healthcare di GAM


Dall’insediamento di Trump il principale argomento di discussione nel settore healthcare ha riguardato i cambiamenti alla regolamentazione del settore. L’aspettativa intorno all’abrogazione e sostituzione dell’Obamacare si è indebolita ed è chiaro che qualsiasi futuro tentativo per aumentare i cambiamenti troverà ostacoli significativi. "La nomina di Tom Price alla Human Health Secretary e di Scott Gottlieb alla Commissione FDA sono entrambe vicine alle esigenze del mercato e il dibattito di Trump sul prezzo dei farmaci vanno nella direzione di una promozione dell’innovazione e della deregolamentazione" fa notare Mirjam Heeb (nella foto), responsabile azionario settore Healthcare di GAM .

"Più in generale, nei mesi scorsi, abbiamo assistito a numerosi report positivi sui test clinici e la propensione del settore verso gli accordi di fusione o acquisizione rimane intatto, con le società impegnate ad allocare la liquidità in questo tipo di operazioni. Immaginiamo che nell’anno in corso ci sarà un ritorno ai fondamentali che dovrebbe condurre a un generalizzato rientro dei capitali sul settore. L’innovazione non manca in molte aree terapeutiche e le valutazioni al momento sono al livello più basso degli ultimi anni, se confrontate con il mercato in generale. In più, le aspettative per l’healthcare sono state riformulate. Il nostro approccio si concentra sui megatrend del mercato" prosegue l'esperta.

Guardando alla crescita, l’healthcare secondo Heeb offre rendimenti di lungo periodo ponderati per il rischio più alto rispetto a quelli del mercato e beneficia dei mutevoli driver di crescita del settore stesso. "All’interno del settore abbiamo fiducia nei confronti del biotech, per lo spirito fortemente innovativo di tale branca. Cerchiamo infatti di separare l’attenzione specifica sull’innovazione e l’esposizione al megatrend del settore. C’è infatti una marcata differenza tra i differenti segmenti, ciascuno con un proprio spirito innovativo ma, contestualmente, soggetto a una gamma di fattori eterogenei. Altro segmento in cui abbiamo fiducia è quello dei biopharma, ambito il cui ciclo d’investimento diventa commercialmente sostenibile solo dopo 10 anni, in seguito ad un lungo processo di ricerca e sviluppo. I prodotti vengono lanciati ed entrano poi nella fase di espansione. Le attività di acquisizione e fusione di solito fanno seguito ad una fase di questo tipo, contribuendo alla crescita dei ricavi" conclude Heeb.

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