Tempo di lettura: 4min

Valute, la Cina sfida gli USA con la moneta digitale

6/19/2020 | Daniele Riosa

Chan (UBP): “L'ambizioso piano dell’e-RMB potrebbe ampliare ulteriormente l'impatto delle tensioni dividendo l'economia globale in zone valutarie"


“L'idea di creare una moneta digitale gestita dallo Stato (o e-RMB) si sta diffondendo in Cina dal 2014, con un programma pilota avviato negli ultimi mesi”. Anthony Chan, chief Asia investment strategist di Union Bancaire Privée (UBP), spiega che “si tratta di uno yuan digitale, un progetto sostenuto dal governo. L’e-RMB è custodito in un portafoglio digitale (come un dispositivo mobile) invece che in un conto bancario, per sostituire la fiat money (banconote e monete con corso legale). Le transazioni digitali vengono effettuate tra due portafogli digitali senza coinvolgere banche o carte di credito. Il quadro pianificato su questo fronte dalla Cina è su tre livelli: la PBoC al vertice e le banche al secondo livello”.

L’economista rileva che “sebbene in teoria questo progetto non dovrebbe coinvolgere le banche, le banche statali cinesi dominano il sistema bancario e fungono da braccio operativo della banca centrale. I consumatori e gli utenti commerciali che effettuano transazioni tramite l’e-RMB costituiscono infine il terzo livello. L'e-RMB potrebbe potenzialmente raggiungere i 225 milioni di cinesi che non hanno un conto in banca e che si trovano per lo più in zone rurali - attirandoli potenzialmente per aumentare i consumi nazionali. Gli stipendi di alcuni dipendenti e funzionari pubblici sono già in parte pagati con questo denaro virtuale. Prima del progetto di un e-RMB gestito dallo stato, la spinta iniziale verso i pagamenti digitali - come Alipay di Alibaba, e WeChat Pay di Tencent – puntava a facilitare lo shopping online da parte dei giganti tech”.

Dal punto di vista dei policymaker, “il pagamento digitale può contribuire a scoraggiare le frodi, la corruzione e la contraffazione di banconote (che era dilagante). Pechino è da tempo preoccupata per il monopolio sulla moneta digitale da parte dei giganti della tecnologia e per l’impatto che potrebbe avere sul sistema finanziario, fuori la supervisione della banca centrale. Nel 2013, un fondo monetario offerto tramite Alipay, Yu'E Bao, è stato così popolare da diventare in pochi giorni il più grande fondo monetario del mondo. Questo ha fatto scattare un campanello d'allarme alla PBoC sulla velocità e l'entità del drenaggio del denaro dal sistema di deposito bancario cinese, al punto che la banca centrale alla fine è intervenuta per limitare il fondo. Tuttavia, il vero banco di prova sarà se i consumatori cinesi, solitamente ricettivi all'innovazione finanziaria, si preoccuperanno del potenziale potere statale che si cela dietro l'e-RMB nonostante la sua convenienza”.
 

“Una nota positiva – sottolinea il gestore - è che la crescita dell'e-RMB significherebbe anche un'attuazione più efficace della politica monetaria ‘online’ in termini di monitoraggio della liquidità, di regolamenti e di posizioni di pagamento esterne. L'obiettivo più grande, e forse il più importante, dell'e-RMB potrebbe essere un supporto all'internazionalizzazione del RMB che è in stallo da quando la guerra commerciale Cina-USA è iniziata due anni fa. Il rallentamento è più evidente nell'insediamento commerciale del Renmimbi e nel suo utilizzo sul fronte commerciale/degli investimenti nel progetto One-Belt-One-Road. La politica di isolamento della Cina da parte degli Stati Uniti è un campanello d'allarme per il gigante asiatico, che deve cercare finanziamenti alternativi al di fuori dei mercati dei capitali statunitensi e in particolare del dollaro USA. La risposta diretta è il rafforzamento del mercato dei capitali in Remimbi e l'internazionalizzazione della valuta cinese. Se le banche cinesi sono bandite dal sistema di transazioni globali in USD (SWIFT CODE), l'e-RMB potrebbe potenzialmente aiutare la globalizzazione della Cina, ma potrebbe anche rappresentare una vera e propria sfida per il dollaro come valuta di riserva mondiale”.

Potenzialmente, “l'e-RMB potrebbe crescere molto più velocemente tra i mercati emergenti come l'Africa, l'America Latina, l'Asia e il Medio Oriente, con i quali la Cina ha già stretti legami economici, commerciali e strategici. Lo stesso argomento può essere esteso ai Paesi che devono affrontare sanzioni economiche da parte, ad esempio, degli Stati Uniti sulle transazioni/pagamenti in dollari. Questi Paesi possono aggirare la sorveglianza dei flussi finanziari da parte degli Stati Uniti attraverso transazioni in e-RMB una volta che questo si sarà inserito in una rete globale. La Cina potrebbe capitalizzare sull'e-RMB per costruire alleanze strategiche globali contro la politica di isolamento perseguita dagli Stati Uniti”.

“Molti osservatori temono che le crescenti tensioni tra Cina e Stati Uniti si estenderanno da una guerra commerciale a conflitti finanziari e tecnologici. L'ambizioso piano dell’e-RMB cinese potrebbe ampliare ulteriormente l'impatto delle tensioni dividendo l'economia globale in ‘zone valutarie’”, conclude Chan.

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?