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T.Rowe Price accende i motori in Italia

1/27/2015 | Francesco D'Arco

Fondata nel 1937 a Baltimora, quotata a Wall Street nel 1986, ora T.Rowe Price annuncia il suo debutto ufficiale. Parla Donato Savatteri.


Presente a livello internazionale con uffici in 15 paesi, fondata nel 1937 a Baltimora, quotata a Wall Street nel 1986, ora T.Rowe Price annuncia il suo debutto ufficiale anche in Italia, forte dei sui 731,2 miliardi di dollari di patrimonio in gestione e della sua stabilità finanziaria.

 

"Una stabilità evidenziata da un bilancio con circa 3,6 miliardi di dollari in cas e investimenti, dall'assenza di debiliti di lungo termine e da un patrimonio netto di 5,2 miliardi di dollari" ha spiegato nel corso di un incontro con la stampa italiana Edward Giltenan, head of global public relations di T.Rowe Price. A presentare la società di asset management americana anche il responsabile per l'Italia Donato Savatteri che ha subito puntualizzato: "Il nostro approccio all’Italia sarò coerente con i principi fondanti della società e con le logiche di solidità e affidabilità che ne guidano storicamente lo sviluppo. Entriamo in questo mercato con obiettivi di radicamento nel lungo periodo, per arrivare gradualmente ad interpretare anche qui il ruolo di protagonista che già svolgiamo nei paesi dove siamo presenti da più tempo”. E Milano sarà da apripista all'apertura delle sedi di Madrid e Francoforte, ha sottolineato Giltenan.

 

T. Rowe Price, a livello di offerta, è focalizzata esclusivamente sulla gestione degli investimenti, offre strategie azionarie e obbligazionarie che coprono una molteplicità di asset class, regioni, settori e stili, ed è uno dei più grandi gestori di patrimoni previdenziali negli Stati Uniti. E in Italia guarderà inizialmente il mondo degli istituzionali e dei fund selector. "All’origine dell’elevata qualità riconosciuta all’offerta di T. Rowe Price c’è una delle più importanti piattaforme di ricerca a livello mondiale, forte di ben 449 professionisti dedicati esclusivamente agli investimenti, tra cui 212 analisti - di cui un terzo basato al di fuori degli Stati Uniti - su cui la società investe costantemente a prescindere dall’andamento dei mercati, tanto da averla rafforzata anche durante e dopo la crisi del 2008" ha concluso Savatteri.

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