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10/27/2015 | Marcella Persola
Poste Italiane è ufficialmente in Borsa. L’a.d. Francesco Caio (nella foto) ha suonato la campanella, inaugurando il più grande collocamento dell’anno in Europa. Sul mercato è andato il 38,2% del capitale e la risposta è stata veramente sorprendente.
La società ha infatti dovuto respingere molte richieste. A livello di istituzionali a cui era riservato il 70% dell’offerta, sono state rifiutate circa 137 domande (le richieste totali sono state 359), con gli esteri in pole position, visto che si sono aggiudicati il 60% dell’Ipo. Tra questi figurano fondi cinesi, inglesi e statunitensi ma anche il fondo pensione degli insegnanti canadesi. A nessuno però è andato oltre il 2%.
Buono il successo anche sul fronte retail, dove le richieste sono state 303 mila, delle quali 26 mila provenienti dai dipendenti del gruppo. Anche sul pubblico retail sono state rifiutate delle domande, circa 124 mila, secondo i dati diffusi dalla società. Il prezzo iniziale è stato fissato a 6,75 euro a metà forchetta, che porta la capitalizzazione a circa 8,8 miliardi. Sicuramente ad attirare è stato il payout ratio all’80% con un possibile dividendo del 5%.
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