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11/30/2015 | Redazione Advisor
Il trattato intergovernativo per il meccanismo unico di risoluzione bancaria, che definisce il quadro per la gestione ordinata dei fallimenti delle banche e prevede il bail-in, è stato ratificato da un numero sufficiente di Stati membri. In tutto, ricorda la Commissione europea in una nota, sono 17 gli Stati Ue che hanno ratificato lo strumento legale (leggi l'approfondimento di Bankitalia) necessario affinché il Board unico di risoluzione, l'autorità europea che gestirà le operazioni di gestione ordinata dei fallimenti nella zona euro, possa avere i poteri previsti dal primo gennaio 2016.
I paesi sono Austria, Belgio, Cipro, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Malta, Olanda, Portogallo, Slovacchiaa, Slovenia e Spagna. La Grecia l'ha approvato, ma non ha depositato lo strumento di ratifica al Consiglio, mentre manca ancora il via libera del Lussemburgo. A oggi la direttiva sulla risoluzione e il rilancio delle banche (Brrd) è stata parzialmente trasposta da 9 Stati: Belgio, Repubblica Ceca, Cipro, Lituania, Lussemburgo, Polonia, Romania, Slovenia e Svezia.
Per quanto concerne la direttiva sui sistemi nazionali di garanzia dei depositi bancari nella stessa situazione si trovano l’Italia e altri 12 Stati: Belgio, Repubblica Ceca, Estonia, Greciae, Cipro, Lituania, Lussemburgo, Malta, Polonia, Romania, Slovenia e Svezia.
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