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Smart bank: le conseguenze del commissariamento

1/2/2024 | Marcella Persola

L'autorità di vigilanza ha disposto il commissariamento della banca digitale e della controllante Cirdan Group lo scorso 28 dicembre. A seguito di ciò...


Banca d'Italia ha commissariato Smart Bank lo scorso 28 dicembre per “gravi irregolarità”. Analogo provvedimento è stato adottato nei confronti della controllante, Cirdan Group, basata a Milano. Le misure attuate dall’autorità di vigilanza che ha nominato due commissari, l'ex direttore generale della Consob Enrico Ajello e il professor Andrea Guaccero, sono volte ad «assicurare un adeguato presidio dell'operatività del gruppo e di ripristinare condizioni di sana e prudente gestione». Sotto la guida dei commissari difatti le due società proseguiranno le loro attività.

 

Negli ultimi mesi e anche a pochi giorni dal commissariamento la banca digitale senza sportelli nata del 2022 dalle ceneri della Banca del Sud, aveva promosso una serie di conti deposito, anche a lunghissimo termine (20 anni con interessi annui lordi al 7%) e un prodotto vincolato a 5 anni, con un rendimento a salire fino all'8,25% (salvo rimborso anticipato).

 

E secondo quanto riportano indiscrezioni di stampa potrebbero essere stato proprio questi conti deposito ad aver fatto accendere il faro di Bankitalia, che starebbe indagando proprio sul fatto che i rendimenti sarebbero legati da derivati all'andamento del Ftse Mib.

I correntisti invece dovrebbero dormire sonni tranquilli visto che i conti deposito fino a 100 mila euro sono al 100% garantiti dal Fondo interbancario di tutela dei depositi, anche se potrebbero essere difficilmente svincolabili.

 

Intanto, Cirdan Capital Management e la sua controllata SmartETN hanno fornito rassicurazioni sul loro coinvolgimento, specificando che: non fanno parte di Cirdan Group SpA o Smart Bank SpA; non sono soggette o impattate dai suddetti provvedimenti amministrativi. Le società che sono interamente controllate da Cirdan International continueranno a operare come business separati.
Altra vicenda quella legata a Cirdan Capital che fin dal suo arrivo in Italia nel 2020, si sarebbe specializzata, tra l'altro nell'ambito dei certificates, il gruppo avrebbe quotato quotando oltre 100 strumenti. La società però ora starebbe soffrendo per la decisione di Equita Sim, avvenuta lo scorso 26 dicembre di risolvere il contratto per lo svolgimento dell'attività di Specialist su EuroTlx e di sospendere con effetto immediato l'esecuzione del contratto. Ciò ha determinato l'impossibilità per l'emittente di quotare nuovi prodotti, di offrire liquidita sui prodotti esistenti e di qualsiasi negoziazione di tali prodotti emessi dalle controllate SmartEtn e Aldburg Public sul mercato gestito da Borsa Italiana a partire dal 27 dicembre.

 

In seguito un aggiornamento del gruppo datato 3 gennaio evidenzia che "a seguito delle interlocuzioni intercorse con Equita a seguito della sospensione unilaterale dell'accordo tra le parti da parte di Equita in data 26 dicembre 2023, è stata raggiunta un'intesa per la ripresa dell'erogazione dei servizi a Cirdan Capital. E che quindi conseguentemente dal 3 gennaio 2024 riprenderà la regolare negoziazione sui mercati gestiti da Borsa Italiana degli strumenti emessi da SmartETN e Aldburg Public".

 

 

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