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Continua il caos sul salvataggio Credit Suisse. La Finma nega documenti a chi ha fatto causa

4/5/2024 | Daniele Barzaghi

La Consob svizzera sostiene che la divulgazione dei file minerebbe la fiducia in essa e rafforzerebbe potenziali azioni legali contro la confederazione elvetica


La Finma ha tentato di bloccare il rilascio di documenti chiave agli investitori che le hanno fatto causa dopo che 17 miliardi di dollari di obbligazioni sono stati cancellati nel salvataggio di Credit Suisse, secondo quanto riportato dal Financial Times.

L’acquisizione da parte di UBS lo scorso anno ha portato ad almeno 9 miliardi di dollari di azioni legali, in gran parte legate alla decisione dell'autorità di regolamentazione finanziaria svizzera di azzerare miliardi di dollari di debito del Credit Suisse. Gli investitori possedevano obbligazioni di livello 1, o AT1, una forma di debito bancario che può essere convertito in azioni o svalutato quando una banca si trova in difficoltà. Ma le condizioni richieste dagli obbligazionisti per cancellare il debito non sono state soddisfatte dalle autorità, che erano invece intente a garantire che i contribuenti svizzeri non fossero lasciati finanziariamente esposti al salvataggio.

Nell'ambito della loro richiesta gli investitori hanno chiesto la divulgazione dei documenti relativi alla decisione della Finma, nonché dei bonus per i dipendenti del Credit Suisse legati alle obbligazioni denominate Contingent capital awards

La Finma, tuttavia, ha affermato che la divulgazione dei file minerebbe la fiducia in essa e rafforzerebbe potenziali azioni legali contro lo Stato svizzero, secondo una lettera che l’autorità di regolamentazione ha scritto il mese scorso al Tribunale amministrativo federale svizzero di San Gallo, dove il caso è in corso.

La decisione della Finma di imporre perdite agli obbligazionisti consentendo agli azionisti di Credit Suisse di ricevere una piccola somma per le loro azioni ha ribaltato la tradizionale gerarchia del capitale e si è rivelata la parte più controversa del salvataggio. La Finma sostiene che, senza la svalutazione degli AT1, l'unica alternativa sarebbe stata la nazionalizzazione del Credit Suisse.

Gli obbligazionisti – molti dei quali sono gestori di fondi internazionali – sono stati irritati anche dalla decisione di un tribunale svizzero di obbligare i singoli ricorrenti a pagare le spese amministrative anche se stanno portando avanti la loro azione legale come parte di un gruppo. 

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