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Intesa batte le stime e segna un boom dell'utile: +80%

7/28/2023 | Redazione Advisor

La banca, per il 2023, prevede un significativo aumento del risultato della gestione operativa, derivante da una solida crescita dei ricavi trainati dagli interessi netti e da un continuo focus sul cost management


Intesa Sanpaolo archivia il primo semestre del 2023, battendo le previsioni degli analisti, con un utile netto in crescita dell'80% a 4.222 milioni di euro, da 2.346 milioni del primo semestre 2022. L'utile del secondo trimestre sale a 2,27 miliardi, rispetto a 1,96 miliardi dello stesso periodo del 2022.

La banca, per il 2023, prevede un significativo aumento del risultato della gestione operativa, derivante da una solida crescita dei ricavi trainati dagli interessi netti (interessi netti attesi pari a oltre 13,5 miliardi di euro nel 2023 e in ulteriore crescita nel 2024 e nel 2025) e da un continuo focus sul cost management, e un forte calo delle rettifiche di valore nette su crediti, con una conseguente crescita dell'utile netto a ben oltre 7 miliardi di euro. Nello specifico, si evince un calo dello 0,6% delle commissioni da attività bancaria commerciale e del 4,2% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli), nel cui ambito si registra una diminuzione del 9,1% per la componente relativa al risparmio gestito.

La crescita delle commissioni, fanno notare dal management, è trainata dalle attività di Wealth Management, Protection & Advisory. L’istituto in aggiunta evidenzia che è stato rivisto il modello di consulenza di Fideuram per includere principi ESG nella pianificazione finanziaria basata sulle necessità e lanciato un programma completo di formazione per la certificazione ESG per i consulenti finanziari (oltre 38.500 ore erogate a circa 1.300 partecipanti nel primo semestre 2023) e per private banker dipendenti e agenti (circa 3.800 ore erogate a circa 800 partecipanti nel primo semestre 2023). Rivisto il modello di consulenza di Fideuram per includere principi ESG nella pianificazione finanziaria basata sulle necessità e lanciato un programma completo di formazione per la certificazione ESG per i consulenti finanziari (oltre 38.500 ore erogate a circa 1.300 partecipanti nel primo semestre 2023) e per private banker dipendenti e agenti (circa 3.800 ore erogate a circa 800 partecipanti nel primo semestre 2023).

La Divisione Asset Management nel secondo trimestre 2023 registra:
-proventi operativi netti per 231milioni,
-1,7%rispetto a 235 milioni del primo trimestre 2023;
-costi operativi per 59 milioni, +13,6% rispetto a 52 milioni del primo trimestre 2023;
-un risultato della gestione operativa di 172 milioni, -6,1%rispetto a183 milioni del primo trimestre 2023;
-un cost/income ratio al 25,6% rispetto al 22,2% del primo trimestre 2023
;-riprese di valore nette pari a 2 milioni, rispetto a un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a2 milioni del primo trimestre 2023;
-un risultato corrente lordo pari a 173 milioni, rispetto a 181 milioni del primo trimestre 2023;
-un risultato netto pari a 130 milioni, rispetto a 129 milioni del primo trimestre 2023.

La DivisioneAsset Management nel primo semestre 2023 registra:
-proventi operativi netti per 465 milioni,
-6,1% rispetto a 49 5milioni del primo semestre 2022, pari a circa il 4% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (5%nel primo semestre 2022) ;
- costi operativi per 111milioni, +11% rispetto a100 milioni del primo semestre 2022;
-un risultato della gestione operativa di 354 milioni,
-10,4% rispetto a 395 milioni del primo semestre 2022;
-un cost/income ratio al 23,9% rispetto al 20,2% del primo semestre 2022;
-un risultato corrente lordo pari a 354 milioni, rispetto a 395 milioni del primo semestre 2022;
-un risultato netto pari a 260 milioni, rispetto a 302 milioni del primo semestre 2022

La Divisione Private Banking, che serve il segmento di clientela di fascia alta (Private e High Net Worth Individuals) tramite Fideuram e le sue controllate Intesa Sanpaolo Private Banking, IW Private Investments, SIREF Fiduciaria, Intesa Sanpaolo Wealth Management, Reyl Intesa Sanpaolo, Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking Asset Management e Fideuram Asset Management Ireland, hanno registrato nel secondo trimestre 2023:
– proventi operativi netti per 812 milioni, +7,7% rispetto a 754 milioni del primo trimestre 2023;
– costi operativi per 240 milioni, +4,7% rispetto a 229 milioni del primo trimestre 2023;
– un risultato della gestione operativa di 573 milioni, +9,1% rispetto a 525 milioni del primo trimestre 2023;
– un cost/income ratio al 29,5% rispetto al 30,4% del primo trimestre 2023;
– un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 17 milioni, rispetto a 12 milioni del primo trimestre 2023;
– un risultato corrente lordo pari a 556 milioni, rispetto a 513 milioni del primo trimestre 2023;
– un risultato netto pari a 358 milioni, rispetto a 343 milioni del primo trimestre 2023.

La Divisione Private Banking nel primo semestre 2023 ha invece registrato:
– proventi operativi netti per 1.566 milioni, +35% rispetto a 1.160 milioni del primo semestre 2022, pari a circa il 13% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (11% nel primo semestre 2022);
– costi operativi per 469 milioni, +4,5% rispetto a 449 milioni del primo semestre 2022;
– un risultato della gestione operativa di 1.097 milioni, +54,3% rispetto a 711 milioni del primo semestre 2022;
– un cost/income ratio al 29,9% rispetto al 38,7% del primo semestre 2022;
– un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 28 milioni, rispetto a riprese di valore nette pari a 10 milioni del primo semestre 2022;
– un risultato corrente lordo pari a 1.069 milioni, rispetto a 721 milioni del primo semestre 2022;
– un risultato netto pari a 701 milioni, rispetto a 514 milioni del primo semestre 2022.

Il ceo Carlo Messina sottolinea che "i primi sei mesi del 2023 sono stati particolarmente positivi per Intesa Sanpaolo: abbiamo confermato la capacità di generare una redditività significativa e sostenibile con rilevante beneficio di tutti gli stakeholders; al contempo abbiamo lanciato isybank e Fideuram Direct, due iniziative qualificanti del nostro Piano d’Impresa che ci pongono all’avanguardia, in termini di offerta interamente digitale alla nostra clientela. Tutto ciò confermando la centralità del programma promosso dalla banca a favore della riduzione delle disuguaglianze nel Paese. Il modello di business unico sviluppato negli anni dalla nostra banca, con una tradizionale forza nel settore commerciale, un posizionamento di rilievo nel Wealth Management& Protection e un’infrastruttura digitale tecnologicamente avanzata, ci consente di trarre benefici dal contesto attuale e, allo stesso tempo, garantirà resilienza e redditività nei futuri scenari di lungo termine”.

“Grazie a questi elementi distintivi - rileva Messina - Intesa Sanpaolo è ai vertici del settore in Europa e gioca un ruolo di rilevanza unica nel nostro Paese, a beneficio della crescita economica e della coesione della società. Nei primi sei mesi dell’anno la crescita dei ricavi da interessi ha reso possibile l’aumento dell’utile netto ad un valore di 4,2 miliardi di euro, di conseguenza i dividendi maturati sono pari a 3 miliardi di euro: di questi circa il 40% è destinato alle famiglie italiane e alle Fondazioni nostre azioniste, portando così un ulteriore forte beneficio ai territori di appartenenza. Le imposte dirette e indirette generate nel semestre sono pari a 2,6 miliardi di euro, ciò comporta un aumento di quasi 600 milioni rispetto al primo semestre 2022, con un incremento del beneficio apportato dai conti di Intesa Sanpaolo al bilancio pubblico".

E guardando a futuro spiega che “la forte spinta tecnologica comporterà un apporto aggiuntivo al risultato corrente lordo 2025 pari a circa 500 milioni di euro, non previsti nel Piano di Impresa 2022-2025. Gli investitori di lungo termine pongono un’attenzione sempre maggiore alla capacità di avere visione industriale e di realizzare forti innovazioni tecnologiche. Siamo convinti di essere posizionati in maniera ottimale in questa prospettiva. Riteniamo di cruciale importanza sostenere la transizione del sistema produttivo del Paese verso modelli sempre più orientati alla transizione ecologica e alla sostenibilità ambientale: Intesa Sanpaolo è l’unica banca in Europa ad aver dichiarato nel Piano d’Impresa un obiettivo specifico in termini di finanziamenti dedicati all’Economia Circolare (8 miliardi di euro in termini di volumi erogati) e, ad oggi, siamo la banca che ha effettuato il maggior numero di finanziamenti a favore dell’economia circolare”. 

“La qualità professionale delle nostre Persone è stata ed è il fattore chiave per raggiungere risultati solidi e sostenibili a favore di tutti gli stakeholder: a loro va il nostro grazie”, conclude Carlo Messina.

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