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Trasporti, i tre fattori che possono mitigare le emissioni

4/24/2024 | Redazione ADVISOR

Joe Horrocks-Taylor (Columbia Threadneedle): “Per accompagnare la transizione energetica il settore andrà incontro a una grande evoluzione sia nella tecnologia che nei comportamenti”


“Il settore dei trasporti è principalmente alimentato da carburanti derivati dal petrolio, contribuendo a circa il 25% delle emissioni globali di gas serra (GHG)”. Joe Horrocks-Taylor, senior associate, investimento responsabile di Columbia Threadneedle Investments, spiega che “le principali economie mondiali stanno incrementando misure per accelerare la decarbonizzazione del settore attraverso l'innovazione tecnologica, il cambiamento delle politiche e una maggiore efficienza. Gli approcci normativi ai trasporti possono essere suddivisi in quattro categorie principali: sistemi di scambio di quote di emissioni (ETS), norme sulle emissioni dei veicoli, norme sui carburanti e incentivi all'adozione di tecnologie a basse emissioni di carbonio”.

Trasporto aereo: “Le compagnie aeree sono disposte ad investire in aerei di qualità migliore e dai consumi più ridotti, con ogni generazione di velivoli più efficiente della precedente anche del 25%. Ad esempio, le compagnie che utilizzano aerei a fusoliera larga, che un tempo necessitavano di quattro motori per i voli transatlantici, adesso possono fare la traversata con due soltanto grazie ai miglioramenti in termini di potenza ed efficienza. Questo permette di abbattere i costi del carburante nonché le spese di manutenzione, che costituiscono una quota significativa dei costi delle compagnie aeree.Sono in via di sperimentazione anche altre tecnologie aeronautiche. Airbus mira a portare sul mercato il primo aereo commerciale a idrogeno entro il 2035: un aeromobile del genere avrebbe quale unico sottoprodotto l'acqua e, se alimentato con idrogeno di provenienza sostenibile, potrebbe rivelarsi una soluzione chiave. Tuttavia, è necessario ulteriore lavoro in termini di efficienza operativa, ad esempio individuando rotte di volo più semplici, impiegando l'intelligenza artificiale per ridurre la congestione degli aeroporti e stabilendo altitudini e velocità di volo ottimali per limitare il consumo di carburante”.

Trasporto ferroviario: “Il trasporto ferroviario produce 14 g di CO2 equivalente per passeggero-chilometro, rispetto ai 166 g delle automobili e ai 261 g del trasporto aereo. L'UE si è data l'obiettivo di incrementare la quota mondiale del trasporto ferroviario dal 18% al 30% entro il 2030. A tale scopo è necessario assicurare investimenti adeguati nell'infrastruttura ferroviaria, oltre a una continua tassazione dei veicoli su strada. Le flotte dovranno diventare più efficienti, con treni più grandi per una maggiore capacità di carico e un consumo energetico ottimale. L'elettrificazione delle linee sarà fondamentale, ma il ritmo di adozione è tutt'altro che omogeneo. Inoltre, si potrebbero esplorare anche fonti energetiche alternative come le batterie, i biocarburanti e l'idrogeno”.

Trasporto su gomma: “L'attenzione dei produttori di veicoli si sta attualmente concentrando sul passaggio dai tradizionali motori a combustione interna (ICE) ai veicoli elettrici a batteria (BEV) o a celle di combustibile a idrogeno (FCEV), tenendo in considerazione che ogni uso richiede un approccio differente. Ad esempio, gli autobus utilizzati nei centri urbani hanno più facile accesso alle stazioni di ricarica e, grazie alla regolarità dei percorsi e alla necessità di migliorare la qualità dell'aria nelle città, si è registrata una transizione relativamente rapida verso i BEV. Quest’ultimi, che hanno rappresentato rispettivamente il 29% e il 22% delle immatricolazioni di nuove auto in Cina e in Europa nel 2022, dovrebbero diventare il tipo di autovettura dominante. Ostacoli non trascurabili sono costituiti dalla costruzione di un'infrastruttura adeguata, per contrastare l'"ansia da autonomia", e dai prezzi ancora elevati. Il passaggio ai veicoli elettrici favorisce anche l'adozione dei veicoli autonomi (AV), che potrebbero aiutare nell’abbattimento dei costi associati all'assunzione di autisti”.

Trasporto marittimo: “Tre tipi di navi dominano le emissioni di gas serra del trasporto marittimo internazionale: portacontainer, portarinfuse e petroliere. Queste imbarcazioni hanno una durata di vita compresa tra i 25 e i 30 anni, quindi l'ammodernamento ed una migliore gestione della flotta esistente sono fondamentali per la riduzione delle emissioni. Le grandi compagnie di navigazione hanno compiuto progressi grazie all'installazione di sistemi di depurazione dei gas di scarico, al cold ironing (il collegamento alla rete elettrica a terra durante l'ormeggio), e al miglioramento della forma di prue ed eliche. Anche la riduzione della velocità, la corretta manutenzione dello scafo e la pianificazione efficiente dei viaggi permettono di abbattere le emissioni complessive. L'implementazione di queste misure su tutta la flotta globale consentirebbe di ridurre le emissioni di carbonio del 25-30% e rappresenta la via principale per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione fissati dall'International Maritime Organisation per il 2030. Tuttavia, gli sviluppi tecnologici sul fronte dei motori e dei carburanti alternativi, in particolare per quanto concerne ammoniaca, idrogeno e metanolo, avranno un impatto maggiore nel medio periodo.  Secondo le previsioni, il metanolo e l'ammoniaca dovrebbero essere particolarmente competitivi dal punto di vista dei costi, oltre che facili da immagazzinare e trasportare. L'anno scorso la società europea di spedizioni/logistica Maersk ha lanciato la prima nave verde alimentata a metanolo, in un viaggio dalla Corea del Sud alla Danimarca. Per azzerare le proprie emissioni nette entro il 2040, l'azienda mira a trasportare almeno il 25% del carico oceanico utilizzando combustibili verdi entro il 2030”.

“Per accompagnare la transizione energetica e raggiungere gli obiettivi sulle emissioni di carbonio a questa associati, il settore dei trasporti andrà incontro a una grande evoluzione sia nella tecnologia che nei comportamenti. Le aziende continueranno a innovare i loro prodotti, sotto la spinta dei cambiamenti normativi e grazie alla fornitura di infrastrutture adeguate”. conclude Horrocks-Taylor.

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