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Fisco, addio al segreto bancario anche a Montecarlo

3/2/2015

I cittadini che hanno nascosto nel Principato le proprie attività potranno partecipare alla voluntary disclosure a condizioni più favorevoli


L’Italia compie un ulteriore passo nella lotta all’evasione fiscale. Dopo gli analoghi accordi con la Svizzera e il Liechtenstein, Roma ha siglato un ulteriore accordo in materia di scambio di informazioni ai fini fiscali con il Principato di Monaco che pone fine al segreto bancario nel piccolo stato. Con la firma, il Principato viene considerato ai fini della voluntary disclosure un Paese “non black list”, una circostanza che consentirà ai cittadini italiani che detengono in maniera illegale patrimoni/attività a Montecarlo di accedere alla procedura di regolarizzazione alle condizioni più favorevoli previste dalla legge (pagamento per intero delle imposte dovute e sanzioni ridotte). Firmatari dell’accordo per l’Italia, sono stati l’ambasciatore d’Italia nel Principato di Monaco, Antonio Morabito, e per Monaco, il ministro per gli Affari Esteri e della Cooperazione, Gilles Tonelli.

Oltre all’accordo di scambio di informazioni è stato firmato anche un protocollo in materia di "richieste di gruppo”, che consentirà di sviluppare la cooperazione amministrativa tra i due paesi e quindi di rafforzare il contrasto all’evasione fiscale transnazionale, e una dichiarazione congiunta di carattere politico con la quale i due paesi confermano il reciproco impegno ad applicare lo scambio automatico di informazioni sulla base dello standard globale Ocse, nel rispetto della tempistica concordata a livello internazionale.

L’accordo, spiega una nota del Mef, è basato sul modello OCSE di Tax Information Exchange Agreement (TIEA) e consente lo scambio di informazioni su richiesta: lo Stato a cui sono richieste le informazioni non può rifiutarsi di fornire allo Stato richiedente la collaborazione amministrativa per mancanza di interesse ai propri fini fiscali, né opporre il segreto bancario. Il protocollo che disciplina le richieste di gruppo, invece, consentirà di presentare richieste in relazione a categorie di comportamenti che fanno presumere l’intenzione dei contribuenti di nascondere al fisco italiano patrimoni/attività detenute irregolarmente nel Principato di Monaco.

Per l'applicazione dell'accordo bisognerà attendere la ratifica da parte dei parlamenti dei rispettivi paesi. L’Italia, subito dopo l’entrata in vigore, eliminerà il Principato di Monaco dalla black list basata esclusivamente sul criterio dello scambio di informazioni e relativa alla deducibilità di costi e spese, e includerà il piccolo Stato nella white list dei paesi che effettuano lo scambio di informazioni.

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