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Titoli di Stato, credito e azioni Usa a rischio bolla

7/23/2014 | pieremilio.gadda

Per Giordano Lombardo, Chief Investment Officer di Pioneer sono le aree in cui le valutazioni appaiono troppo tirate. Quindi più esposte a possibili correzioni


Attenzione a non farsi sedurre dalla volatilità troppo bassa: “La storia suggerisce che spesso questa precede fasi di turbolenza”, avverte Giordano Lombardo (nella foto), chief investment officer del gruppo Pioneer Investments nell'ultima Cio Letter. Soprattutto, occorre cautela nelle aree contraddistinte da valutazioni troppo “tirate”. Lombardo ne identifica tre: Titoli di Stato dei Paesi core, mercati del credito e la Borsa americana sarebbero infatti i maggiori candidati ad essere definiti asset in bolla speculativa.

 

Partiamo dalle obbligazioni. Anche se i tassi di interesse "in equilibrio" dovessero restare strutturalmente più bassi, la politica monetaria continuerà ad influenzare inevitabilmente i cicli economici nel breve termine. La stessa Banca dei Regolamenti Internazionali recentemente ha chiesto di inasprire la politica monetaria dei principali paesi, invocando il rischio di "mercati dei capitali euforici" e instabilità. “Come minimo, dato che le condizioni economiche stanno migliorando negli Stati Uniti, siamo convinti che l'attuale livello dei tassi di interesse reali sia ciclicamente troppo basso. Perciò ci aspettiamo una convergenza dei tassi verso livelli “normali”, intorno alla media storica. E questa non è una condizione positiva per i titoli di Stato dei Paesi core”, scrive Lombardo.

 

Da parte loro, le valutazioni dei mercati con rischio di credito sono divenute sempre meno attraenti per gli investitori. La compressione degli spread è continuata attraverso quasi tutte le tipologie di titoli. La sete di rendimento indotta dalla politica del tasso zero ha spinto le famiglie ad aumentare sensibilmente l'esposizione al rischio di credito proprio mentre la liquidità del mercato andava diminuendo. “Sia i titoli di qualità (investment grade) che quelli del comparto speculativo (high yield) conservano una certa attrattiva in confronto ai titoli di Stato, ma il loro potenziale di ulteriore apprezzamento è molto limitato, mentre i rischi di surriscaldamento sono in aumento. Pertanto i mercati del credito, a nostro avviso, meritano di essere maneggiati con cura”.

 

Lo stesso vale per il mercato azionario americano: “il rapporto prezzo utile aggiustato secondo il ciclo, i flussi di cassa delle società non finanziarie negli Usa e i profitti delle imprese ci suggeriscono una visione assai prudente sul listino Usa – conclude il Cio: l'Europa ed alcuni mercati emergenti, per esempio la Cina, rimangono le opportunità di investimento più interessanti”.

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