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Live from New York, il “pubblico” è pronto a (ri)partire

8/27/2014 | pieremilio.gadda

Torna a crescere dopo 5 anni il numero dei dipendenti governativi a livello locale e municipale. Ora i salari possono salire, spingendo i consumi


Sono molte, numeri alla mano, le ragioni per essere ottimisti sulle prospettive dell'economia americana. Gli analisti di FOURPOINTS Investment Managers, boutique franco-americana specializzata sul mercato statunitense e sui titoli tecnologici ne identificano almeno tre, partendo dal mercato del lavoro. Negli ultimi 36 mesi, spiegano, i posti di lavoro nel settore privato sono cresciuti del 2,11% su base annua, il dato più elevato dal 2001, molto superiore alla media degli ultimi 30 anni (1,4%). A deludere è stata, invece, la tendenza nel settore pubblico (-0,61%), motivata essenzialmente da una perdita di occupati a livello della pubblica amministrazione locale e municipale.

 

Vale la pena ricordare che negli Stati Uniti i dipendenti pubblici rappresentano il 14% dei “non farm” payroll complessivi, ovvero i salariati del settore non agricolo e oltre i due terzi di questi lavorano a livello locale o municipale. Dato che una fonte significativa di entrate per i governi municipali è rappresentata dalla tassazione sugli immobili, calcolata annualmente in base al valore delle proprietà, la crisi del mattone ha ridotto l'entità del gettito fiscale costringendo a tagliare 600mila posti di lavoro tra il 2008 e il 2013. “Da quando i payrolls dei governi municipali hanno toccato il fondo, nel primo trimestre del 2013, abbiamo osservato un'accelerazione nel tasso di crescita degli occupati. Nel secondo trimestre del 2014, i governi locali hanno creato 51 mila posti di lavoro, il più ampio incremento su base trimestrale dal 2008. Questo dovrebbe tradursi nel primo aumento positivo del numero di occupati del settore pubblico dalla fine della recessione, cioè da luglio 2009”, calcolano da FOURPOINTS.

 

Analogamente, il tasso di crescita dei salari nel settore pubblico è rimasto indietro. Dal terzo trimestre del 2009 ad oggi i salari nominali privati sono cresciuti approssimativamente a una velocità doppia rispetto a quelli governativi (13% vs 6%) Dato che gli occupati del settore pubblico (a livello federale, statale e municipale) valgono approssimativamente il 16% dell'intero mercato del lavoro, questo ha avuto chiaramente un impatto negativo sui consumi. “Tale pressione negativa, tuttavia”, rassicurano gli analisti della boutique, “potrebbe iniziare a ridursi dato che iniziamo ad assistere a un miglioramento nelle prospettive salariali del settore pubblico. Di nuovo, un trend favorevole ai consumi delle famiglie”. Che, del resto sembrano sostenuti da altri indicatori: il processo di riduzione della leva finanziaria sembra essere alle spalle, la ricchezza netta delle famiglie è ai livelli record e il rapporto tra indebitamento e reddito è tornato ai minimi dal 2002.

 

Resta il tema dei tassi: a ottobre la Fed completerà il suo programma di riduzione dello stimolo monetario. Torneranno pressioni al rialzo sui tassi a lungo termine. Ma l'effetto potrebbe essere positivo sull'economia, a detta degli analisti di FOURPOINTS: “Siamo convinti che questo possa rendere più ripida la curva dei rendimenti incoraggiando le banche a erogare più credito, in vista di margini più elevati”.

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