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Live from New York - “Twitter va venduta a Google”

7/29/2015

Le tre ragioni per non investire oggi nel sito di microblogging. A meno che non arrivino le nozze con Mountain View


Se Beatrice Philippe, presidente e capo degli investimenti azionari americani di Fourpoints (nella foto) scrivesse una lettera al Consiglio di Amministrazione di Twitter, comincerebbe così: “Siamo assolutamente convinti della rilevanza e del potenziale di sviluppo internazionale del tuo business. Tuttavia, abbiamo deciso di non investire nella vostra aziende per tre ragioni essenziali”.

 

La prima: avere un management eccellente è cruciale. Sfortunatamente, i numerosi cambiamenti intervenuti negli ultimi mesi e anni – dal lancio di Twitter nel 2006 si sono succeduti non meno di quattro amministratori delegati, ricorda Philippe, dimostra che non è ancora stato individuato un leader capace di guidare il business e trasformarlo in una internet company vincente a livello globale.

 

“In secondo luogo, il lancio dell'applicazione mobile sarebbe dovuto avvenire prima. Questo si riflette in ritardi persistenti nel rilascio di nuove funzionalità e nella capacità di monetizzare il vostro audience”, spiega il presidente della boutique franco-americana specializzata nel mercato statunitense e nei titoli tecnologici. Non solo: il servizio resta difficile da comprendere per un pubblico main-stream di utenti, a causa di una “grammatica” specifica che ruota attorno all'hashtag (#) e al simbolo @. “È un chiaro ostacolo all'espansione di twitter e avete fatto poco per risolvere il problema”, accusa Philippe.

 

A giugno il ceo ha lasciato l'azienda ed è stato sostituito da uno dei cofondatori. Quale strada Twitter deciderà di seguire ora? “Crediamo che la migliore opzione sarebbe la vendita a Google”. Il recente accordo firmato per consentire al motore di ricerca di indicizzare i tweet è un primo passo ma secondo Philippe è possibile integrare molto meglio i due business. Google ha una posizione solida nei dispositivi mobili grazie al suo sistema operativo (Android) ma, a differenza di Facebook (che vanta numerose applicazioni di successo come Messenger, Whatsapp e Istagram) rimane relativamente fragile in tema di messaging e social app. “Idealmente il vostro servizio potrebbe colmare la lacuna di Google - scrive la presidente di Fourpoints -. Tiwtter potrebbe essere il punto di partenza per costruire una ricca piattaforma di servizi, dal messaging all'advertising, dai pagamenti all'ecommerce”.

 

I due modelli di business, basati essenzialmente sulla capacità di raccogliere ed elaborare enormi quantità di dati e sulla pubblicità, sono molto simili. “Si potrebbero creare sinergie per vendere pubblicità targetizzata attraverso Google, sulla base di interessi e abitudini degli utenti: i vostri dati sarebbero un utile complemento per creare advertising tagliato su misura in modo più accurato”. Non solo. L'esperienza di Google nella creazione di interfacce user friendly potrebbe essere un punto di svolta per Twitter, permettendole di diventare più accessibile a potenziali nuovi utilizzatori.

 

L'esperto management di Mountain View potrebbe aiutare la nota piattaforma di microblogging a risolvere i propri problemi gestionali. “Infine – conclude Philippe - gli azionisti di Google sarebbero felici di vedere in azione una parte della montagna di liquidità, pari a 65 miliardi di dollari, anziché vederla gonfiare nel bilancio senza essere impiegata in programmi di buy back o pagamento di dividendi”.

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