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Ubs punta sul dollaro canadese

3/18/2016 | Stefania Pescarmona

Dopo il forte apprezzamento degli ultimi mesi, l'istituto svizzero ha deciso di sottopesare il dollaro australiano, che risulta sopravvalutato del 17% rispetto alla sua controparte canadese


Cambiamenti nella strategia di investimento di Ubs, che ha iniziato a sovrappesare il dollaro canadese rispetto al dollaro australiano all'interno della sua asset allocation tattica globale (TAA). Lo ha detto Mark Haefele, chief investment officer di Ubs Wealth Management, all'interno di una nota, spiegando che, dopo il forte apprezzamento del dollaro australiano su quello canadese degli ultimi mesi, si aspetta che il trend si inverta.

 

Asset allocation tattica globale (TAA)

All'interno dell'asset allocation tattica globale (TAA), la nuova posizione del dollaro canadese sul dollaro australiano si aggiunge all'attuale posizione di sovrappeso della corona norvegese rispetto all'euro e del dollaro sullo yen giapponese e fornisce un potenziale attraente di copertura contro un rimbalzo più forte del previsto del prezzo del petrolio o di una dirompente svalutazione dello yuan cinese, visto che il dollaro canadese è correlato positivamente al petrolio, mentre l'australiano tende a muoversi in tandem con i beni cinesi. Quanto all'equity e ai bond, Ubs resta neutrale sulle azioni globali, con un sovrappeso per i titoli dell'area euro rispetto a quelli dei mercati emergenti. Nel reddito fisso, invece, l'istituto svizzero ha sovrappesato le obbligazioni high yield sia europee sia Usa, sottopesando i bond di alta qualità.

 

5 ragioni pro dollaro canadese

Primo: “Ci aspettiamo che l'economia canadese raccolga slancio nei prossimi mesi. Le esportazioni stanno crescendo in tutti i settori, con l'unica eccezione del petrolio. Al contrario, non crediamo che il recupero australiano, che ha avuto inizio nella seconda metà del 2015, si rivelerà sostenibile: l'indebitamento delle famiglie è ancora in aumento, la crescita dei salari reali è vicino a zero, e la prospettiva di Capex è scarsa”, spiega Haefele.

Secondo: il 75% delle esportazioni canadesi è verso gli Stati Uniti e questo permette al Canada di essere ben posizionato e di beneficiare della continua crescita degli Usa. Di contro, il 30% delle esportazioni australiane è rivolto alla Cina, mercato la cui crescita sta rallentando, in particolare nelle industrie ad alta intensità di risorse su cui si basa l'Australia, che negli ultimi 2 anni ha visto le vendite verso Pechino cadere di quasi il 40%.

Terzo: Ubs si aspetta che nei prossimi mesi i prezzi dell'energia (un fattore chiave per il dollaro canadese) continuino a sovraperformare i prezzi dei metalli base (un fattore chiave per il dollaro australiano).

Quarto: Sulla base dei dati CFTC, gli investitori speculativi sono attualmente corti sul dollaro canadese e vicini all'equilibrio sui dollari australiani. E questo, secondo Ubs, dà spazio per un'inversione di posizionamento.

Quinto: analizzando le valutazioni, su una base di parità di potere d'acquisto, il dollaro australiano risulta sopravvalutato del 17% rispetto alla sua controparte canadese.

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