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Tech in difficoltà, pesa l’offensiva contro Facebook

12/11/2020 | Redazione Private

Le accuse dell’antitrust USA si rivolgono contro le derive monopolistiche del colosso dei social network e l’abuso di posizione dominante. Il report del wealth management di Banca del Piemonte


Il report settimanale dei mercati proposto dal wealth management di Banca del Piemonte si concentra su alcuni aspetti dell’attualità economica, politica e finanziaria tra cui le recenti decisioni della BCE, le tensioni crescenti tra Stati Uniti e Cina e i segnali negativi del settore tecnologico provenienti soprattutto da Facebook. Vediamoli punto per punto.

FB sotto attacco

Segnali negativi anche dal settore tecnologico, debole nelle ultime sedute, a causa dell’offensiva da parte delle autorità antitrust USA (e affiancata da altri 47 stati americani) contro Facebook: le accuse si rivolgono contro le derive monopolistiche del colosso dei social network e l’abuso di posizione dominante, mettendo in discussione le maxi-acquisizioni del passato come quelle di Instagram e WhatsApp, con rischi di disgregazione della capogruppo e conseguenze assai negative sulla redditività.

La Lagarde non delude i mercati

Proseguendo nel solco tracciato quest’anno dalle Banche Centrali anche la BCE non ha deluso il consenso annunciando una serie di misure espansive rientranti nel processo di “ricalibratura” degli strumenti di politica monetaria anticipato alla precedente riunione: 1) il piano di acquisti PEPP è stato aumentato di 500 mld (per un totale di 1,85 trilioni) con proroga della scadenza a marzo 2022 (ben 9 mesi); 2) le condizioni più favorevoli per le TLTRO III sono state estese fino a giugno 2022 (12 mesi) e con un aumento dell'ammontare richiedibile in asta al 55% dello stock di prestiti eleggibili, dal 50% precedente; sono state inoltre indette 3 ulteriori TLTRO tra giugno e dicembre 2021. Le nuove condizioni delle TLTRO obbligano però le banche al raggiungimento di un nuovo “target” di performance sul livello di prestiti (mantenere invariato il livello di prestiti in essere fra ottobre 2020 e dicembre 2021); 3) sono state aggiunte anche 4 PELTRO (Pandemic Emergency LTRO) addizionali nel 2021.

Durante la conferenza è stato specificato che l'aumento del PEPP di 500 mld non deve necessariamente essere usato tutto, un particolare che inasprisce un po' il quadro complessivo. Ma dato che la Lagarde ha chiarito che sono determinati a mantenere le condizioni finanziarie al livello attuale di espansività, intervenendo al bisogno, ciò è stato interpretato come l’imposizione di una sorta di tetto ai tassi, e quindi i rendimenti e gli spreads dei bonds europei dovranno rimanere abbastanza ancorati a quest’area di negoziazione. Forse un fattore che ha pesato sui mercati postconferenza è stata la considerazione che i nuovi obiettivi di erogazione del credito (per ottenere il tasso favorevole del -1% fra giugno 2021 e giugno 2022) impongano alle banche di mantenere uno stock di prestiti almeno pari a quello in essere ad ottobre 2020, proprio nel 2021, fase in cui le banche magari avrebbero voluto rallentare le erogazioni “straordinarie” e stringere i cordoni del credito con il ritorno alla normalità. Non a caso il settore bancario europeo è stato fra i più penalizzati nelle ore successive.

Sanzioni e tensioni USA/Cina

I listini sono stati penalizzati da alcune prese di beneficio, dall'andamento negativo del comparto tecnologico e dall'assenza di novità sul nuovo pacchetto di aiuti all'economia, dove regna al momento lo stallo, lo stesso che peraltro caratterizza i negoziati per la Brexit, ancora senza un accordo in vista dell'uscita di Londra dalla UE il prossimo 31 dicembre. Altro elemento che aggiunge nervosismo ai mercati. Tuttavia, si inseriscono in questo, oltre all'impennata dei contagi da Covid-19, anche le tensioni geopolitiche, con Washington che si prepara a imporre sanzioni contro diversi funzionari cinesi nel colpo di coda dell'amministrazione di Donald Trump nella sua campagna contro Pechino.

Fra le buone notizie però arriva la conferma da parte della FDA americana che il vaccino anti Covid19 sviluppato da Pfizer/BioNTech è efficace e sicuro ed è previsto in settimana il via libera all'uso di emergenza. Inoltre, Johnson & Johnson ha annunciato che potrebbe rendere noti i risultati dell'ultimo studio sul proprio vaccino a gennaio, prima di quanto previsto. Prosegue poi la corsa del renmimbi che ha rotto 6.5 vs USD per poi indebolirsi probabilmente per mano della PBOC (riserve valutarie in aumento) che comincia a ritenere lo yuan forte un vero problema per l’export. Chiaramente, tuttavia, la crescita cinese continua ad attirare flussi di capitali verso il dragone.

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