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Mediobanca, numeri da record. Boom di nuovi ingressi

5/10/2024 | Redazione ADVISOR

La banca ha chiuso al 31 marzo i 9 mesi dell'anno finanziario con ricavi cresciuti del 9% e un utile netto a +20%. Il wealth management segna un +12% a 690 milioni


Mediobanca prosegue il suo percorso di crescita chiudendo i nove mesi con risultati ai livelli massimi storici. Come comunica il gruppo, i ricavi sono cresciuti del 9% anno su anno a 2,628 miliardi di euro e hanno beneficiato del progresso di tutte le divisioni del gruppo: wealth management +12% a 690 milioni, CF +6% a 888m, INS +19% a 349m, HF +38% a 180 milioni. L’utile netto è cresciuto del 20% a 946 milioni con un Rote stabile al 13,3%. Utili per azione 9M 1,11 (+20% a/a), ROTE 13,3% (stabile), RORWA 2,6% (+30bps a/a) in un contesto operativo ancora incerto per gli eventi geo-politici e la dinamica macroeconomica, ma supportato dalla performance positiva dei principali mercati finanziari.

I risultati rappresentano un solido avvio del nuovo Piano “One Brand-One Culture” (target: ricavi 3,8mld, ROTE 15%, EPS 1,80 entro giugno 26). I ricavi beneficiano del progresso delle divisioni (WM +12% a 690m, CF +6% a 888m, INS +19% a 349m, HF +38% a 180m). Il CIB, pur mostrando un calo su base annua (-5% a 536m), evidenzia un recupero negli ultimi due trimestri (tornando vicino 200m), per la ripresa delle attività di Investment Banking ed il consolidamento per 6 mesi di Arma Partners

Risultati divisionali

Wealth management: percorso strategico ben avviato con entrata di risorse senior, in accelerazione dopo il lancio di Mediobanca Premier, e riposizionamento dell’offerta. Ricavi e utile in crescita a doppia cifra (rispettivamente 690m e 153m), con TFA in aumento del 14% a/a a 97mld, dopo afflussi di AUM/AUA per circa 7mld nei nove mesi. RORWA in ascesa al 3,6%.

In un contesto di mercato contraddistinto dal permanere di una domanda elevata di prodotti di risparmio amministrato favoriti dal livello dei tassi ma nettamente più favorevole per la positiva performance delle principali asset class dalla fine del 2023, la divisione chiude i nove mesi dell’esercizio con risultati record e crescita a doppia cifra. L’utile netto dei 9 mesi si attesta a 153,1 milioni (+18,3% a/a; +5% t/t) dopo ricavi per 690,1 milioni (+12,5% a/a; -3,2% t/t), Cost/Income in calo al 66,2% (-1pp rispetto allo scorso anno) e COR stabile a 7bps; il RORWA della divisione si attesta al 3,6% (3,1% fine esercizio scorso).

Prosegue il percorso secondo le linee strategiche previste nel Piano “One Brand One Culture” con: TFA in crescita a 96,5 miliardi (+11,8 miliardi su base annua, +2,9 miliardi nell’ultimo trimestre), in linea con la progressione di Piano, beneficiando sul finire dell’anno anche della crescita dei mercati (+1,6 miliardi); AUM/AUA in crescita del 22% su base annua a 70,1 miliardi con afflussi netti per circa 7 miliardi (2,6 miliardi nell’ultimo trimestre, di cui circa 1 miliardo di gestito), mostrando una capacità di crescita superiore a quella di mercato (nel trimestre Net New Money di AUM pari al 10% degli stock vs 2% della media dei peers7) che beneficia anche della conversione dei depositi.

L’istituto segnala una forte ripresa degli ingressi di nuovi clienti e bankers dopo il rebranding di CheBanca! in Mediobanca Premier, avvenuto il 15 gennaio: nel trimestre sono entrati oltre 1.600 nuovi clienti di fascia alta (con patrimoni superiori a 500 mila euro) e 42 risorse commerciali (35 consulenti finanziari e 7 bankers), coerentemente con il riposizionamento della banca verso un target di clientela più elevata e ad un potenziamento dell’offerta che farà leva sulle competenze delle fabbriche prodotto del Gruppo e sul modello PIB.

Rafforzata implementazione del modello Private Investment Banking e ampliamento dell’offerta prodotti. Nei nove mesi sono stati intercettati circa 0,6 miliardi di eventi di liquidità (prevalentemente nel primo semestre), è stata ampliata l’offerta di Private Markets e sono stati collocati nuovi prodotti in delega e gestioni patrimoniali in collaborazione con Mediobanca SGR. 

La struttura distributiva della divisione consta a fine marzo di 1.283 unità di cui 600 consulenti finanziari; la citata attività di rebranding ha contribuito ad accelerare il recruiting nel comparto Premier (+29 risorse nette nel trimestre per un totale di 1.126 di cui 598 consulenti finanziari) e una pipeline da qui a fine esercizio in crescita costante, mentre Mediobanca Private Banking – dopo le entrate di dicembre (+6 banker) - ha visto l’ingresso di 3 ulteriori figure commerciali.

Alberto Nagel, ceo di Mediobanca, sottolinea come l’istituto abbia raggiunto “risultati eccellenti in termini di crescita orientata al valore e a basso assorbimento di capitale nell’ultimo trimestre abbiamo avuto riscontri molto incoraggianti da parte di clienti e bankers in Mediobanca Premier, abbiamo visto rivitalizzarsi l’Investment Banking alimentato anche dalle nuove attività internazionali, abbiamo mantenuto il solido percorso di valore nel Consumer e nell’Insurance. Con circa 950 milioni di euro di utile netto nei 9 mesi e un Rote oltre il 13% il gruppo si posiziona ai migliori livelli settoriali, con i principali business ben posizionati nel contesto macroeconomico e votati al raggiungimento delle nuove iniziative strategiche del piano One Brand-On”.

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