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Immobiliare, repricing e qualità le parole d'ordine

2/27/2012 | Marcella Persola

Nel corso del secondo semestre del 2011 la domanda di immobili di pregio non ha mostrato evidenti segnali di ripresa rispetto alla prima parte dell'anno, a fronte di un'offerta sostanzialmente stabile.


Qualità, repricing e offerta illusoria sono stati temi al centro della conferenza odierna di Tirelli & Partners. L'appuntamento con l'Osservatorio sulle residenze esclusive è diventata anche un'occasione per riflettere su quali sono le vere problematiche oggi del mercato immobiliare, che spesso si sintetizzano essere legate alla crisi economica generale, ma che in realtà sono frutto di una miopia che per troppi anni ha caratterizzato il settore. Per Marco Tirelli, senior partner della società, il mondo è cambiato ma continuamo a interpretarlo con logiche sbagliate, le stesse di sempre, seppure oggi non più adatte a quel contesto. Per  contestualizzarle Tirelli cita gli anni dal 2002 al 2006 come anni nei quali il mercato immobiliare è stato malato e che invece continuano ad essere portati come esempio. "Leggere la realtà con quelle dinamiche non è corretto" sottolinea. Se infatti si eliminassero negli anni si noterebbe come il numero di compravendite del 2011 che sarà pari a circa 600.000 non è stato differente dal dato del 1991. E in quell'epoca non si parlava di crisi del mercato immobiliare. Anzi. Oggi invece secondo l'esperto ci si nasconde dietro il paravento della crisi per non affrontare la vera problematica del settore. Ossia che le case ci sono ma l'offerta che è scadente e non trova domanda. 

I dati se non letti in modo ideologico lo confermano. Nel corso del secondo semestre del 2011 la domanda di immobili di pregio non ha mostrato evidenti segnali di ripresa rispetto alla prima parte dell'anno, a fronte di un'offerta sostanzialmente stabile o in aumento in alcune zone come il Centro Storico e la Zona Residuale. Nello specifico nel semestre le abitazioni nel primo quartile per prezzo complessivo (le meno costose) segnano una diminuzione dei valori del 4,8% su base annua, mentre quelle dell’ultimo quartile archiviano un +0,3%. Lo sconto medio in sede di offerta raggiunge con il 9,7% il suo massimo storico.

Nonostante il repricing avvenuto - (che per la fascia più bassa di mercato erode quasi il 15% delle originarie aspettative di prezzo dei proprietari) - i tempi medi di vendita restano stabili (10,7 mesi), cresce ulteriormente il tempo medio di giacenza dello stock in vendita - (8,8 mesi) - e crolla sotto il 10% l’indice di assorbimento, un valore più che dimezzato rispetto al dato del primo semestre - (23,4%).

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