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Capitali in fuga, Grecia tratta con la Svizzera

3/20/2012

Secondo il deputato tedesco dei Verdi Sven Giegold, la seconda camera del Parlamento tedesco avrebbe messo in stallo l'accordo con la Germania


L'anima rock (più incendiaria che incendiata) del governo di Atene si riassume tutta nelle trattative bilaterali con la Svizzera. Sul tavolo, un accordo "materasso" per la tassazione dei capitali greci fuggiti nelle banche elvetiche. 


Capitali evasi e poi spostati illegalmente all'estero interessano anche gli italiani. Secondo i dati della guardia di finanza, pubblicati dal quotidiano Sole 24 ore, ammontano a quasi 2,3 miliardi di euro i patrimoni esportati all'estero nel 2010: un flusso di banconote accentrato in particolar modo in Svizzera, San Marino e Lussemburgo, che assieme totalizzano il 75% dei capitali oltreconfine degli italiani.


L'informazione della trattativa Grecia-Svizzera sui capitali in fuga circolava da tempo, fino a quando a confermarla non ci ha pensato proprio il Commissario europeo alla fiscalità, Algirdas Semeta che ha ribadito un concetto chiaro: la Commissione europea punta ad un accordo "collettivo" con la Svizzera, ricordando che i governi "devono rispettare le competenze" in questo campo e che "per il passato" sono ammissibili accordi bilaterali come quelli fatti dalla Gran Bretagna e dalla Germania. Nonostante proprio quest'ultimo - secondo il deputato tedesco dei Verdi Sven Giegold - sia stato "bloccato dal Bundesrat", la seconda camera del Parlamento tedesco.  

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