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Criptoasset, nuove regole per i provider non europei

1/29/2024 | Daniele Barzaghi

Bruxelles si era dimostrata apripista in materia normativa già nel 2023, quando fu approvato il regolamento MiCA


Gli sviluppatori di criptoasset esterni all’Unione europea avranno rigide regole di distribuzione nel nostro continente, secondo quanto comunicato questa settimana dall’Autorità europea per gli strumenti finanziari e i mercati (ESMA).

Bruxelles si era dimostrata apripista in materia normativa già nel 2023, quando fu approvato il regolamento MiCA

Ora la lente di osservazione si sposta sui soggetti con casa madre fuori dall’Unione Europea, al momento largamente predominanti. L’inasprimento punta in primis a favorire la creazione di filiali costituite direttamente sul territorio comunitario, seguendo il principio della “reverse solicitation” già adottato con successo in altri settori.

La proposta, volta anche a proteggere i normati sviluppatori europei dalla sleale concorrenza di soggetti asiatici e americani, è ora soggetta a consultazione pubblica fino a fine di aprile, con l’idea di arrivare a un testo finale al più tardi entro la fine del 2024.

Resta inteso anche il divieto a proporre criptovalute per i soggetti oggi autorizzati esclusivamente alla vendita di prodotti differenti, come fondi o polizze.

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