Gli Stati Uniti iniziano a interrogarsi sul potere di indirizzo dei grandi asset manager azionisti delle principali banche del Paese.

La Federal Deposit Insurance Corporation, agenzia indipendente istituita da Governo federale per monitorare le pratiche degli istituti di credito nazionali, sta valutando un piano per garantire che i giganti della gestione patrimoniale BlackRock, Vanguard e State Street mantengano i loro ruoli passivi quando si tratta di investimenti nelle banche statunitensi.

Attualmente, i gestori patrimoniali operano in base ai cosiddetti "Passivity commitments“ (impegni di passività), promettendo di astenersi da determinate attività influenti nelle banche in cui detengono ingenti investimenti in cambio di una supervisione normativa meno onerosa di quella che normalmente accompagnerebbe una parte con una grande partecipazione bancaria.

I gestori patrimoniali sono stati spesso criticati per aver esercitato un’influenza indebita sulla gestione delle società in portafoglio. I legislatori hanno anche accusato tali aziende di dare priorità alle motivazioni politiche rispetto agli obiettivi finanziari, ma il settore si oppone allo sforzo di aggiungere maggiore supervisione normativa.

"Non vediamo alcun motivo per istituire regolamenti duplicati sugli investimenti passivi nelle organizzazioni bancarie senza ulteriori giustificazioni e prove che questi investimenti stiano effettivamente danneggiando le banche e i loro depositanti", ha affermato Lindsey Keljo, amministratore delegato della Securities Industry and Financial Markets Association, una sorta di misto statunitense tra Assoreti e Assogestioni.