Tempo di lettura: 4min

Pioneer I., tre scenari per la Grecia

7/7/2015 | Redazione Advisor

Giordano Lombardo, ceo e group chief investment officer di Pioneer Investments, delinea quali sono i possibili scenari e quali sono le soluzioni di investimento migliori


Tiene sempre banco il referendum greco e il faro resta puntato sulla Grecia, dove ora si guarda ai prossimi appuntamenti. Giordano Lombardo, ceo e group chief investment officer di Pioneer Investments, delinea quali sono i possibili scenari e quali sono le soluzioni di investimento migliori. 

 

1)    Non si arriva ad alcun accordo: se nei prossimi giorni, le istituzioni dell'UE e il governo greco non riusciranno a raggiungere un accordo, dal prossimo 20 luglio, la Grecia sarà tecnicamente in default, non appena non sarà ripagato il debito verso la BCE. Vi sarà ulteriore pressione sul già deteriorato sistema bancario, già a corto di Euro, costringendo l'introduzione di strumenti di debito non negoziabili (IOUs) per soddisfare i pagamenti dei salari  e delle pensioni dovute alla fine del mese. Questo sarà un passo significativo verso la Grexit dalla zona Euro. Anche questo sistema di pagamento parallelo sarà messo probabilmente sotto pressione dopo poco tempo e porterà ad un aumento dell'inflazione e a possibili disordini sociali. Per quanto riguarda le implicazioni per gli  investimenti di questo scenario, dobbiamo dire che le probabilità di una Grexit sono già sostanzialmente aumentate negli ultimi pochi giorni. Il mercato sta scontando che, anche in caso di Grexit, il contagio "finanziario" potrebbe essere contenuto, grazie alle misure adottate dalla BCE e dalle le istituzioni dell'UE. Quello che il mercato non riesce a stimare è invece il contagio politico. Il risultato politico del referendum greco può indebolire i partiti moderati nella zona Euro, ad esempio in Spagna (dove le elezioni si svolgeranno nel mese di novembre) e in Italia. Questi partiti sono stati più inclini ad accettare le condizioni di austerità e le riforme e stanno ora incontrando l'opposizione sia a sinistra che a destra. Il dibattito politico interno potrà indebolire lo slancio delle riforme che sono necessarie per rendere la ripresa europea più sostenibile a lungo termine. Le implicazioni finanziarie di questo scenario sono difficili da prevedere, ma difficilmente saranno positive.

 

2)    La Grecia rimane nella UE, ma lascia la zona Euro. Considerando la posizione strategica della Grecia in un contesto geopolitico (vicinanza alla Turchia, forze estremiste dell’ISIS in Nord Africa, i rapporti con la Russia, etc.) l'Europa può decidere di supportare ancora la Grecia con aiuti economici e mantenere il paese dell'Unione, ma non nella zona Euro. Le pressione degli Stati Uniti potrebbero supportare questa soluzione. Le implicazioni finanziarie di questo scenario sono simili a quelli del primo scenario, ma con minori difficoltà nel quantificare il rischio politico.

 

3)    Viene raggiunto in qualche modo un accordo. Il risultato (e i tempi) della negoziazione sono molto difficili da prevedere in questa fase. In Germania (ma anche in altri paesi del Nord Europa) l’ insistenza greca sulla ristrutturazione del debito è particolarmente difficile da digerire e i leader politici devono confrontarsi  con le rispettive opposizioni interne. D'altra parte, mentre dopo il voto la posizione del primo ministro greco Tsipras appare rafforzata sul fronte interno, la stessa posizione  è più debole verso le istituzioni dell'Unione europea. Le dimissioni del ministro greco delle Finanze Varoufakis è probabilmente un segno positivo per quanto riguarda la possibilità che le trattative siano più produttive. In questo caso, un accordo potrebbe portare supportare i mercati nel breve, mentre nel medio periodo le conseguenza sono più incerte poiché i rischi politici probabilmente si riproporranno in occasione del ciclo elettorale che inizierà in molti paesi dell’Eurozona nei prossimi mesi, così come in occasione del referendum del Regno Unito prevista per il 2017.

 

In conclusione, anche se riteniamo che nel lungo termine, i prossimi sviluppi possono essere positivi in ogni caso (chiarendo in entrambe le direzioni il futuro del progetto europeo), nel breve, le incertezze associate a tutti e tre gli scenari rimangono elevate. In aggiunta, in varia misura, queste incertezze avranno un impatto anche sulla politica monetaria delle altre principali banche centrali - in particolare gli Stati Uniti e Regno Unito. Esse potrebbero decidere di rinviare ulteriormente il primo rialzo dei tassi di interesse, se dovessero ritenere che lo stato del sistema finanziario globale sia relativamente più precario. Ciò potrebbe sostenere le attività rischiose che, dopo sei anni di mercati bull, sono ora in stallo.


Come state affrontando le incertezze legate alla situazione greca?

 

Gli investitori devono essere consapevoli che in questa fase di mercato è necessario adottare un approccio cauto e difensivo perché c’è da aspettarsi un aumento della volatilità. Crediamo che sia troppo prematuro, in questa fase,  intraprendere qualsiasi azione drastica, perché  tutti gli scenari di cui sopra si basano su un processo decisionale politico che è estremamente difficile da prevedere. L’impatto di ogni singolo scenario è anch’esso imprevedibile. 

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?