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11/29/2018
Il rallentamento dell’economia cinese continua a impensierire gli investitori. Con un 6% all’anno, lontani ormai dalla crescita a doppia cifra degli anni passati, si tratta comunque di un andamento solido.
Se da una parte rallenta il PIl, dall’altra però aumenta il reddito disponibile delle famiglie, i dati infatti da questo punto di vista fanno registrare una crescita significativa negli ultimi 10 anni.
Eric Moffett, gestore del fondo T. Rowe Price Asia Opportunities Equity, registra delle criticità per il Paese che si trova ancora immerso in una guerra commerciale che non accenna a concludersi. Nonostante ciò la Cina dipende meno di quanto si pensi dalle esportazioni (l’anno scorso le esportazioni nette hanno rappresentato solo il 2% del Pil).
Un altro elemento che desta preoccupazione è l’enorme indebitamento che però, come ci ricorda l’esperto, vale la pena contestualizzare. Il rapporto tra interessi aziendali e Pil, un indicatore chiave, è al 7% stesso livello di 10 anni fa.
Nel Paese comunque si stanno facendo dei passi da gigante in alcuni ambiti come l’high tech e l’intelligenza artificiale ma non solo anche i pagamenti elettronici hanno visto un significativo potenziamento. Un dato negativo rimane quello delle valutazioni sul mercato delle A-share che si attestano a livelli “da crisi” come conclude Moffett.
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