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1/7/2019
Oltre un terzo degli investitori (34%) ritiene che ci sarà un incremento delle attività di M&A nel settore del fund management, trainato dai fund manager europei che intendono acquisire società con sede nel Regno Unito per aver una presenza sul mercato locale una volta conclusa la Brexit. E' quanto emerge dal report The Impact of Brexit on the UK fund management industry, al quale hanno partecipato 100 investitori istituzionali e alternativi, tra cui hedge fund, fondi immobiliari e società di private equity.
In questo contesto, nonostante il sondaggio evidenzi un outlook abbastanza negativo per l’industria del fund management del Regno Unito dopo la Brexit, le società hanno mostrato una forte propensione nel voler mantenere e ampliare la propria presenza sul mercato locale.
Quasi un quarto degli intervistati (24%) ritiene che un maggior numero di gestori con sede in Europa cercherà di aprire nuovi uffici nel Regno Unito dopo la Brexit. Inoltre, i veicoli che secondo gli investitori saranno più popolari tra i fund manager europei e stranieri che desiderano espandere le proprie attività nel Regno Unito comprenderanno Investment Trust (44%), Unit Trust (21%) e Open Ended Investment Companies (20%).
"Dalla nostra ricerca emerge che, nonostante i fattori sfavorevoli e le complessità che la Brexit sta creando, il Regno Unito è ancora un punto di riferimento per i migliori talenti nella gestione degli investimenti e si conferma come un polo centrale per l'attività di fund management in Europa", ha dichiarato Brian Allis, responsabile product team dell’area EMEA di State Street Global Services. "È rassicurante vedere che, per quanto negative possano essere le prospettive per il settore dei fondi nel Regno Unito, gli investitori vogliono ancora mantenere e accrescere la propria presenza a livello locale”.
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