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Imprese più resilienti con l’impact investing

3/28/2019 | Daniele Riosa

Tutti i numeri della ricerca di NN Investment Partners


“Una percentuale sorprendentemente elevata di società quotate in borsa sta avendo un impatto positivo a livello mondiale, come definito dagli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (SDG)”. Lo rileva Willem Schramade, senior portfolio manager di NN Investment Partners, presentando una nuova ricerca a cura del medesimo gestore olandese da cui emerge che “il 19% delle aziende intervistate, infatti, soddisfa i criteri delle imprese ‘positive impact’. Nell'ambito di questo universo, i ricercatori hanno scoperto che oltre il 60% delle società fornisce accesso a soluzioni sanitarie (45%) o contribuisce alla transizione a basse emissioni di carbonio e all'economia circolare (18%). Nel complesso, i risultati indicano una distribuzione 20-60-20 di imprese con impatto positivo, neutrale e negativo”.

 

“L’analisi – continua l’analista snocciolando i risultati - mostra che le aziende che perseguono un impatto sociale o ambientale positivo sovraperformano l'universo complessivo delle società quotate in borsa, offrendo tassi di crescita più elevati, rendimenti di qualità superiore e un costo del capitale inferiore. Nel dettaglio, le aziende con un impatto positivo hanno: 1. una crescita media del 12% delle vendite a cinque anni, contro il 7% per le aziende ad impatto neutro/negativo; 2. un costo medio quinquennale del capitale del 5% contro il 6% per le società “non impact”; 3. se si escludono le società con un market cap inferiore a 1 miliardo di dollari, le società con impatto positivo forniscono il 7,3% in più del costo del capitale, contro il 4,9% per i titoli ‘non impact’”.

“I risultati – prosegue l’esperto - sottolineano la nostra convinzione che i ritorni finanziari e sociali possano andare di pari passo. La nostra ricerca sfata luoghi comuni secondo cui l’impact investing sia una spesa o conduca a peggiori performance a livello di rischio/rendimento. In realtà è piuttosto intuitivo che le aziende con impatto positivo abbiano tassi di crescita più elevati. Queste infatti tendono ad essere più innovative e a beneficiare dei fattori di supporto offerti dai SDG, e di solito non sono coinvolte in settori in declino. Questi attributi rendono inoltre le aziende più resistenti e meno cicliche, il che spiega i minori costi di capitale per le aziende con un impatto positivo”.

“L'investimento a impatto – conclude Schramade - è un settore relativamente giovane. I dati sono limitati e le prove empiriche raccolte sono scarse. Con l'aumento della diffusione del reporting sull'impatto, i dati disponibili aumenteranno e miglioreranno. In questo modo sarà più facile tracciare l'impatto in modo più tangibile, rendendo i SDG più investibili e contribuendo così raggiungerli concretamente”.

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