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Giappone, azionario in crescita grazie a tre fattori

5/24/2019 | Daniele Riosa

Ciganer (T. Rowe Price): “L’aumento dell’attivismo, il miglioramento della governance e la ripresa dell’imprenditorialità sosterranno il mercato”


“Il mercato azionario giapponese sta attraversando cambiamenti significativi, con conseguenze a lungo termine positive per gli investitori. Un miglioramento nel contesto di business e nei fondamentali delle aziende è già evidente, riflesso negli utili aziendali, nei maggiori rendimenti per gli azionisti e negli afflussi significativi di investimenti esteri. Questo, come spiega, Archibald Ciganer, gestore del fondo T. Rowe Price japanese equity, è stato possibile perché “negli ultimi anni sono emersi tre fattori importanti che sosterranno i rendimenti azionari giapponesi in futuro: l’aumento dell’attivismo, il miglioramento della governance e la ripresa dell’imprenditorialità”.

L’analista spiega che “il miglioramento nel comportamento del management è stato spinto dall’attivismo degli azionisti. Gli investitori attivisti hanno dimostrato da molto tempo di essere una spinta al cambiamento nel mercato azionario USA e ora stanno avendo un impatto anche in Giappone. Anche il premier Abe ha dato il proprio supporto agli attivisti, affermando che l’engagement attivo contribuisce a creare valore per gli azionisti”.

Per quanto riguarda i progressi nella corporate governance, l’esperto sottolinea come “nuovi codici di sono stati implementati con rapidità e determinazione inattese, cambiando il terreno di gioco per le società nipponiche in modo significativo. Se prima non vi era molto in termini di guidance, ora esiste un framework chiaro, che costringe le aziende a concentrarsi sulla gestione delle finanze e il miglioramento dei rendimenti per gli investitori.Per lungo tempo il mercato giapponese è stato in ritardo rispetto a quello statunitense ed europeo in termini di rendimenti distribuiti agli azionisti. Tuttavia, il divario si sta chiudendo rapidamente”.

Ciganer si sofferma sulla rinascita dello spirito imprenditoriale giapponese: “Il contesto di business giapponese è sempre stato in un certo senso paradossale, con una cultura tradizionalmente conservativa che contrasta con la forza del Paese nella tecnologia e innovazione. Tuttavia, per gran parte degli ultimi due decenni, la crescita e l’inflazione deboli hanno schiacciato questo spirito imprenditoriale. Negli ultimi anni, invece, la ripresa costante dell’economia e dei mercati ha provocato una sorta di inversione di questo trend, con la nascita di un numero crescente di start-up e business di nicchia”.

Questa tendenza “è stata incoraggiata anche da un cambiamento culturale. Se un tempo i giovani giapponesi preferivano entrare in grandi società multinazionali, attratti dalla promessa di stabilità e di un impiego a vita, oggi privilegiano aziende più piccole e imprenditoriali. Sebbene sia improbabile che il Paese riguadagni la stessa reputazione di innovazione di cui godeva negli anni ’80, vi sono certe aree nelle quali è chiaramente un leader globale. Ad esempio, il settore dell’automazione industriale è dominato da società giapponesi”.

“I cambiamenti che stanno avvenendo non sono trend o derive di breve periodo, ma mutazioni significative e irreversibili nel contesto di investimento giapponese. Gli effetti positivi di questi cambiamenti si sentono già: la loro continua influenza è alla base del nostro outlook costruttivo sul Paese nel lungo periodo. Molti investitori sembrano sottostimare l’impatto di questi cambiamenti: per noi, ciò rappresenta un’opportunità”, conclude l’analista.

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