Accanto alle azioni di governi e istituzioni per contenere il contagio da Coronavirus, scienziati e ricercatori di tutto il mondo si stanno adoperando per trovare una cura. Nell’arco delle prime 5 settimane successive alla scoperta del primo caso di Covid-19, il virus è stato isolato, mappato geneticamente e sono stati sviluppati test diagnostici, e l’OMS stima che in 18 mesi potrebbe essere messo sul mercato un vaccino, con tempistiche considerevolmente più veloci rispetto al tempo di sviluppo medio storico di circa 10,71 anni riportato dalla ricerca accademica.

“Niente di tutto questo sarebbe stato possibile senza le tecnologie innovative che sono nate nell’ultimo decennio” spiega Aanand Venkatramanan, head of ETF investment strategies di Legal & General Investment Management. “Dalle fotocamere termografiche all’intelligenza artificiale al machine learning, la tecnologia nel settore healthcare ci sta aiutando ad affrontare la pandemia in modo molto più efficace”.

 “Termometri contactless a infrarossi e fotocamere termografiche sono stati largamente utilizzati negli aeroporti e nei luoghi pubblici per identificare i soggetti con potenziali sintomi. Termometri intelligenti, prodotti da società come Kinsa, sono già stati distribuiti a un milione di famiglie negli Stati Uniti e stanno aiutando a riconoscere i primi sintomi, a raccogliere i dati periodicamente e a mappare la diffusione nelle comunità.”

Molte aziende sono scese in campo e stanno contribuendo alla ricerca.  “La DeepMind di Google ha impiegato le sue tecniche di machine learning per comprendere la struttura delle proteine associate al nuovo Coronavirus” prosegue Venkatramanan. “La sua controparte cinese, Baidu, ha utilizzato il suo algoritmo di intelligenza artificiale per sviluppare la sequenza dell’mRNA del virus; la società canadese BlueDot ha usato gli algoritmi di intelligenza artificiale che gestice per sviluppare una mappa della diffusione dell’epidemia ancor prima che l’OMS rilasciasse i suoi avvertimenti. Infine, l’inglese Benevolent IA ha implementato i suoi sistemi per identificare dei farmaci già esistenti che potessero essere utilizzati per il trattamento dei pazienti in un primo momento”.

Oltre all’intelligenza artificiale, anche la telemedicina potrebbe rivelarsi un mezzo potente a disposizione in questi momenti di difficoltà senza precedenti. “Può rivelarsi una misura alquanto efficace per un primo screening dei pazienti mentre i contatti sociali e gli spostamenti di persone infettate vengono ridotti al minimo – e quindi riducendo il costo totale e mitigando il rischio di ulteriori contagi”.

“Il sistema di riconoscimento delle immagini basato sull'intelligenza artificiale, come quello sviluppato da Ping An, è stato utilizzato in alcuni ospedali in Cina per eseguire analisi comparative delle immagini delle TAC per tracciare e rilevare i cambiamenti nelle lesioni. Certe tecnologie possono fortemente ridurre le tempistiche per giungere a una diagnosi, processare un ammontare enorme di dati e incentivare l’utilizzo di strumenti di tele-diagnosi".

Infine, sul fronte delle apparecchiature medicali, in Usa "la Food & Drug Administration ha approvato nove nuovi device diagnostici e terapeutici in vitro solo nell’ultimo mese di cui la metà nel contesto della politica delle autorizzazioni per l'uso d'emergenza, che evidenzia implicitamente il ritmo con cui l'innovazione sta avvenendo”prosegue lo strategist di LGIM, che conclude: “per quanto le innovazioni potrebbero aiutarci ad affrontare al meglio questa sfida, un approccio di buon senso basato sul distanziamento sociale e sulla conduzione di uno stile di vita sano resta ancora la nostra miglior difesa!”