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Mercati finanziari, l’allarme dei regolatori europei

4/1/2021

Le tre autorità di vigilanza (Eba, Eiopa ed Esma) mettono in guardia sulle vulnerabilità del sistema finanziario dell’eurozona e sui rischi di future correzioni


La pandemia continua a pesare duramente sulle prospettive di ripresa economica nel breve termine, e i mercati finanziari in questa fase presentano diversi punti deboli, che li espongono a elevati rischi di ulteriori correzioni. E’ quanto evidenziano le tre autorità europee di vigilanza e supervisione (Eba, Eiopa ed Esma) nel primo report congiunto del 2021 sui rischi e le vulnerabilità del sistema finanziario dell’eurozona.

 

Il rapporto evidenzia che le condizioni macroeconomiche sono migliorate nella seconda metà del 2020, supportate dagli sforzi di politica fiscale e monetaria in corso, ma la recrudescenza della pandemia a partire dall'ultimo trimestre del 2020 ha portato a una crescente incertezza economica. L’avvio della campagna vaccinale fornisce un ancoraggio cruciale per le aspettative a medio termine, ma i ritmi di produzione ancora insufficienti, e ritardi nelle consegne e e rischi legati alle mutazioni del virus stanno pesando pesantemente sulle prospettive di ripresa a breve termine.

 

Le autorità europee osservano tuttavia che questa incertezza macroeconomica non si è generalmente riflessa nelle valutazioni degli asset e nella volatilità del mercato, che sono tornate ai livelli pre-crisi, evidenziando un continuo rischio di “disaccoppiamento” delle valutazioni dai fondamentali economici. In questo contesto caratterizzato da rischi e incertezze, le autorità europee di vigilanza consigliano, alle autorità nazionali competenti, alle istituzioni finanziarie e ai partecipanti al mercato di intraprendere una serie di iniziative politiche. Vediamole in breve una per una:

 

Prepararsi a un previsto deterioramento della qualità degli attivi: le banche dovrebbero adeguare i modelli di accantonamento per affrontare adeguatamente l'impatto dello shock economico della pandemia e per garantire un tempestivo riconoscimento di adeguati livelli di accantonamenti. Secondo le autorità di vigilanza, le politiche di accantonamento delle banche dovrebbero continuare a essere un punto di particolare attenzione.

 

Continuare a sviluppare ulteriori azioni per far fronte a un contesto (e ai rischi) di tassi di interesse "low-for-long": l'Esa evidenzia che se da un lato bassi tassi di interesse sono importanti per sostenere l'attività economica, dall’altro hanno un impatto negativo sulla redditività da interessi delle banche e rimangono il rischio principale per il settore assicurativo vita e per i fondi pensione. Per le compagnie assicurative, è importante che il quadro normativo rifletta anche il forte calo dei tassi di interesse registrato negli ultimi anni e l'esistenza di tassi di interesse negativi. Le istituzioni finanziarie dovrebbero inoltre continuare a monitorare con attenzione eventuali variazioni dei tassi di interesse, soprattutto alla luce dei recenti movimenti al rialzo dei tassi a lungo termine e delle conseguenti preoccupazioni per il riemergere di pressioni inflazionistiche;

 

Garantire solide pratiche di lending e un'adeguata determinazione del prezzo dei rischi: le banche dovrebbero continuare a effettuare valutazioni approfondite del rischio per garantire che i prestiti rimangano sostenibili in futuro, e ciò dovrebbe essere attentamente monitorato dalle autorità di vigilanza.

 

Seguire politiche prudenti su dividendi e riacquisto di azioni proprie: eventuali distribuzioni non devono superare soglie di prudenza.

 

Da ultimo, i fondi di investimento dovrebbero essere maggiormente preparati ad affrontare potenziali aumenti delle richieste di rimborsi  e shock nelle valutazioni: a tal fine è opportuno vigilare sull'allineamento delle strategie di investimento dei fondi, sul profilo di liquidità e sulle politiche che regolamentano i rimborsi, nonché sulla valutazione del rischio di liquidità dei fondi e sui processi di valutazione in un contesto di incertezza.

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