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Settore tech, analisi e prospettive

4/30/2021

Dopo risultati trimestrali che ancora una volta hanno battuto le attese, le previsioni degli esperti di Carmignac sul futuro del comparto


Le big tech Usa continuano a macinare utili, come dimostrato dai risultati trimestrali comunicati nei giorni scorsi, in una corsa che non sembra avere fine. Quali sono le prospettive per il settore? Ne hanno discusso Nicholas Hancock, analista di tecnologia, media e telecomunicazioni e David Older, head of equities, emtrambi di Carmignac, nel corso di una tavola rotonda virtuale con i media.

 

"Man mano che usciamo dalla pandemia, ci aspettiamo che i consumatori manterranno molti dei comportamenti digitali adottati durante i lockdown” ha spiegato Hancock. “Di conseguenza, le megacap tecnologiche, che questa settimana ancora una volta hanno battuto le stime sugli utili, rimangono un’opzione di alta qualità per gli investitori”.

 

Secondo Hancock un tema da tenere d’occhio per valutare gli effetti che potrà avere sul settore tecnologico riguarda il recente aggiornamento della privacy IDFA di Apple (acronimo di Apple’s Identifier for Advertisers). “I primi segnali indicano che questo impatto sarà relativamente gestibile e la storia ha dimostrato che cambiamenti come questo tendono a favorire gli operatori più grandi e con più dati di prima mano”.

 

Un altro sviluppo importante evidenziato da Hancock è stata la carenza globale di semiconduttori. “La pandemia ha portato un aumento della domanda da parte dei consumatori che vogliono acquistare PC e notebook, ma allo stesso tempo la chiusura delle economie ha costretto i fornitori a ridurre la capacità produttiva. Molte aziende di semiconduttori non usciranno da questa situazione per uno o due anni e gli investitori rimangono cauti su qualsiasi segnale di una potenziale correzione ciclica. Tuttavia la domanda strutturale di semiconduttori rimane forte, poiché l'uso di tecnologie come l'intelligenza artificiale, i veicoli a guida autonoma e i servizi cloud continua a crescere".

 

Nell sua analisi David Older si è focalizzato sulle aree a cui gli investitori dovrebbero guardare per capitalizzare il trend di lungo termine verso un'economia digitale. "La creazione di dati a livello mondiale sta aumentando a un ritmo impressionante e siamo solo nelle prime fasi di ciò che questa crescita significa per le aziende e le economie che cercano di fare leva su questa tendenza. Possiamo aspettarci di vedere questo trend riflesso nella spesa tecnologica come percentuale del PIL, che si prevede raddoppierà nel prossimo decennio con la progressione verso un'economia digitale guidata dai dati. La crescente quantità di dati disponibili deve essere memorizzata, strutturata e analizzata, pertanto gli investitori alla ricerca di opportunità di ritorni legati a questo trend dovrebbero guardare alle aziende che offrono infrastrutture cloud, potenza di calcolo o software”.

 

Older ha osservato che dopo l'introduzione dell'aggiornamento della privacy IDFA di Apple anche il futuro della pubblicità è sotto i riflettori. “Abbiamo visto la pubblicità digitale accrescere la sua quota di mercato attraverso lo sviluppo del targeted advertising e crediamo che questa tendenza sia destinata a proseguire. Se l'aggiornamento potrebbe limitare i ritorni sugli investimenti per gli inserzionisti digitali, questi ultimi sono però ancora di gran lunga superiori agli inserzionisti non targeted e, dato che sempre più spesso i negozi scelgono di vendere solo in modalità online, possono investire di più nelle loro “vetrine digitali”, sostituendo i costi per l’affitto con la pubblicità digitale. Per quanto riguarda le conseguenze dell'aggiornamento IDFA per le società megacap del comparto tecnologico” - ha concluso Older -  “riteniamo che sia Facebook che Google subiranno un impatto minimo. Proprio come abbiamo visto quando è stata introdotta la GDPR, ci aspettiamo che i consumatori considerino vantaggioso affidare i dati ad alcune grandi piattaforme di cui apprezzano i servizi."

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