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9/13/2021
Dopo quattro trimestri consecutivi negativi, torna positiva la raccolta netta dei PIR, che nel secondo trimestre 2021 hanno registrato afflussi per 105,6 milioni di euro, a fronte di performance dei fondi anch’esse molto positive. E’ quanto rileva Equita nell’ultima edizione del PIR Monitor. Dal report emerge che hanno registrato investimenti netti significativi anche i PIR alternativi (dove la Legge di Bilancio 2021 ha introdotto ulteriori benefici fiscali, come ad esempio il credito d`imposta sulle minusvalenze) che nel secondo trimestre hanno messo a segno flussi in entrata per 349 milioni di euro.
Sui PIR tradizionali (3.0) Equita stima una raccolta netta per tutto il 2021 di circa 500 milioni di euro, e per quanto riguarda gli asset under management attesi per fine anno ha alzato le stime a 20,4 miliardi di euro (da 18,6 miliardi precedenti), mentre per i PIR alternativi - in fase di lancio – si attende un aumento delle masse gestite di circa 2/3 miliardi di euro all’anno (per raggiungere 10-15 miliardi di AUM in 5 anni).
Come spiega Luigi de Bellis, co-head of research team dell’investment bank italiana, Equita mantiene un “outlook positivo sulla raccolta per i prossimi mesi in vista di un auspicato graduale allentamento delle incertezze che pesano sulla propensione dei clienti a nuovi investimenti causate dalla fase pandemica, in un contesto di eccesso di liquidità non utilizzata sui conti correnti e un migliorato contesto per il mercato italiano - soprattutto per le PMI - grazie ai fondi in arrivo dal PNRR e al governo Draghi. Per questa ragione” - conclude de Bellis – “riteniamo che sia il momento di privilegiare l`Italia nell`asset allocation, e i piani individuali di risparmio rappresentano degli strumenti di investimento incentivati nell`economia italiana”.
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