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Edmond de Rothschild AM in campo per nutrire e preservare il pianeta

10/5/2021 | Redazione Advisor

Durante il webinar organizzato dall’asset manager è stata presentata la strategia Maringa che investe in progetti agroforestali in Africa e America Latina


La pandemia ha innescato un rischio di carenza di cibo e un aumento della malnutrizione evidenziando anche la necessità di una rapida transizione verso un sistema agricolo sostenibile e anche più rispettoso dell'ambiente e delle persone. Di questo si è discusso nel webinar organizzato da Edmond de Rothschild AM dal titolo Feed and preserve the planet a cui hanno partecipato Jean-Philippe Desmartin, head of the responsible investment team di Edmond de Rothschild, Clément Chesnot, investment director di Moringa, un fondo che investe in progetti agroforestali, Lars Kalbreier, global chief investment officer of private banking di Edmond de Rothschild.

Gli analisti hanno spiegato che “puntare a sfamare quasi 10 miliardi di persone nel 2050, combattendo al contempo il cambiamento climatico, è una sfida importante, ma che deve essere raccolta immediatamente. Le iniziative dedicate sono sempre di più, le soluzioni ci sono e vengono sviluppate da aziende innovative che cercano di rispondere alle sfide ambientali, economiche e sociali sia presenti che future. Soddisfare la domanda di cibo nel futuro affidandosi alle pratiche di oggi richiederebbe un aumento della massa terrestre globale di 593 milioni di ettari, il doppio dell'India per intenderci, mentre in realtà è fondamentale una sana gestione del pianeta se vogliamo preservare gli ecosistemi. L'alternativa all'estensione dei terreni agricoli è migliorarne i rendimenti tutelando la biodiversità attraverso un uso efficiente delle risorse disponibili”.

“Lo sviluppo di alimenti derivanti dalle piante –vconstatano gli analisti di Edmond de Rothschild AM - aiuta a rendere l'agricoltura più sostenibile perché si tratta di alimenti con un impatto minore rispetto a quelli di origine animale. Il bestiame da pascolo come bovini, pecore e capre utilizza due terzi dei terreni agricoli globali e produce circa il 50% delle emissioni di gas serra (GES) del settore agricolo. Per ridurre queste emissioni entro il 2050, il 20% della popolazione mondiale dovrebbe ridurre il proprio consumo medio di carne di bestiame da pascolo del 40% rispetto a quanto registrato nel 2010. L'agricoltura affronta seri problemi di natura ambientale, ma anche sociali e di governance. L'alimentazione ha infatti un impatto sia positivo che negativo per quanto riguarda l'obesità, un'altra vera e propria pandemia che solleva importanti questioni di salute pubblica”.

“L'OMS - rilevano - stima che 800 milioni di persone soffriranno di obesità nel 2021, di cui 8 milioni in Francia, cioè il 17% della sua popolazione totale. Più di 1,9 miliardi di adulti erano in sovrappeso nel 2016 e 650 milioni già soffrivano di obesità. Allo stesso tempo, i sussidi governativi all'agricoltura non tengono conto dei criteri di sostenibilità. Alcuni prodotti animali e alimentari, lo zucchero per esempio, beneficiano di un aiuto significativo da parte del governo, mentre altri articoli come le banane e i pomodori ricevono molto meno. Di fronte a questa situazione, l'ONU sta ora spingendo nella direzione di riforme che promuovano un miglioramento delle condizioni di nutrizione e che aiutino a combattere il cambiamento climatico”.

Per questo “l’alimentazione di domani deve orientarsi verso prodotti tracciabili che si concentrino su canali di distribuzione brevi, offrendo soluzioni sane per le persone, il clima e la biodiversità. Se vogliamo accelerare la transizione verso pratiche agricole in grado di preservare il pianeta e la sua popolazione, dobbiamo promuovere canali alimentari sostenibili ed equi che favoriscano l'economia circolare”.

“Moringa - sottolinea Clément Chenost - è una strategia pionieristica che investe in progetti agroforestali in Africa e America Latina: mette insieme le foreste e l'agricoltura per aumentare le sinergie dell'ecosistema, un esempio di soluzione locale ma che può essere replicata su larga scala per aiutare a realizzare un vero e proprio nuovo ordine in materia di alimentazione. Uno dei pilastri principali della strategia è la trasformazione industriale in loco delle materie prime. Tale sistema aiuta ad intercettare il valore aggiunto e a formare la popolazione locale verso nuove attività più redditizie. La catena di approvvigionamento delle aziende dipende quasi esclusivamente da piccoli produttori che vengono assistiti con la certificazione biologica; essi possono anche beneficiare di altre misure come i prestiti pre-raccolto o i corsi di formazione in pratiche agro-ecologiche. Sono 12.000 produttori lavorano con queste aziende, sono stati creati 2.000 posti di lavoro e più di 16.000 ettari hanno ricevuto un impatto positivo”.

 “L'agricoltura – proseguono – ha già subito tre grandi trasformazioni nella storia recente per adattarsi a una situazione in cui il consumo supera l'offerta. Questi tre catalizzatori, crescita della popolazione, standard di vita più elevati e rendimenti agricoli inferiori, sono tornati tra noi, ma questa volta con una consapevolezza delle questioni ambientali. Di conseguenza, il modello di globalizzazione è ormai obsoleto. Per affrontare le sfide del XXI secolo e cambiare il nostro modo di produrre e consumare, l'agricoltura deve reinventarsi e iniziare la sua quarta trasformazione. Deve diventare rispettosa dell'ambiente, economicamente redditizia e socialmente responsabile”.

“Crediamo - concludono i relatori di Edmond de Rothschild AM - che ci siano tre aree che raccolgono la sfida della trasformazione:
- l'introduzione dell'agrobotica e dell'intelligenza artificiale usando il cloud computing, la robotica e l'automazione dei compiti come sostituto dei prodotti chimici, la globalizzazione e la diminuzione del numero di agricoltori.
- l'agricoltura alternativa con l'emergere dell'agricoltura verticale vicino al consumatore finale.
- la riduzione dei rifiuti e la logistica per ridurre i livelli di spreco alimentare, riciclare l'acqua, preservare la biodiversità e ridurre gli imballaggi”.

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