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Asset manager, il 2023 sarà un anno difficile

11/25/2022

Secondo Fitch Ratings le prospettive sono “in deterioramento” per gli operatori tradizionali, in conseguenza della volatilità del mercato e del rallentamento economico. Più resilienti i player alternativi


Nel 2023 si prospetta un ambiente di investimento difficile per gli asset manager globali, con gli operatori tradizionali che saranno più esposti rispetto ai player alternativi. È quanto si legge nell’ultimo report di Fitch Ratings, secondo cui è probabile che la pressione sui valori delle attività, sui flussi netti e sulle conseguenti commissioni di gestione dei gestori patrimoniali si intensificherà a causa della crescente volatilità del mercato e del rallentamento della crescita economica.

 

Entrando più nel dettaglio, secondo Fitch le prospettive del sottosettore degli asset manager “tradizionali” per il 2023 “sono in "deterioramento" poiché prevediamo un aumento delle pressioni competitive man mano che la ricchezza investibile diminuisce e la performance relativa viene messa alla prova”. Data questa premessa, “gli asset manager tradizionali, con franchising solidi e diversificati e una quota significativa di attivi in gestione a pagamento sono in una posizione migliore per affrontare le sfide, ma i gestori patrimoniali più piccoli si potrebbero trovare con i loro parametri finanziari sotto pressione a meno che non siano in grado di fornire una sovraperformance degli investimenti, ad esempio attraverso una maggiore specializzazione”. L’agenzia di rating ritiene probabile che proseguirà anche la concorrenza dei fondi passivi, che negli ultimi anni (al netto delle commissioni) hanno sovraperformato i fondi attivi.

 

Secondo Fitch la leva finanziaria per gli asset manager tradizionali potrebbe aumentare, a causa da un lato della riduzione degli utili, e dall’altro in conseguenza dell’aumento delle attività di acquisizione a causa di multipli di valutazione più bassi. Anche la liquidità potrebbe deteriorarsi, ma le scadenze del debito a breve termine sono piuttosto modeste.

 

Fitch prevede che le autorità di regolamentazione si concentreranno sui rischi di investimento emergenti nel 2023, comprese le strategie ad alto rischio che potrebbero portare a perdite di investimento eccessive o problemi di liquidità del fondo quando i mercati sono volatili. Fitch si aspetta inoltre che le autorità di regolamentazione continuino i loro sforzi per armonizzare le definizioni ESG a livello globale e per reprimere il "greenwashing".

 

“È probabile che gli asset manager alternativi siano più resilienti rispetto ai gestori tradizionali data la stabilità delle loro commissioni, le caratteristiche dei loro prodotti, che sono fondi chiusi a lungo termine, e le crescenti strutture di capitale perpetuo” si legge ancora nel report. “Hanno anche un ammontare significativo di capitale disponibile da impiegare a valutazioni più interessanti”. Sulla base di queste considerazioni, l’outlook di Fitch per il 2023 per il sottosettore gli asset manager alternativi rimane "neutrale", in contrasto con l’outlook “in deterioramento” per i player tradizionali.

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