Tempo di lettura: 4min

Il ritorno delle criptovalute?

6/30/2023 | Redazione Advisor

Da inizio anno Bitcoin e Ether hanno messo a segno un rialzo del 50%. Quali sono i fattori alla base di questa ripresa? E quali le prospettive nel lungo termine? Il commento di J. Safra Sarasin


Quali sono le prospettive per le criptovalute? Dopo un lungo periodo di declino, avviato a fine 2021, nel 2023 i crypto-asset hanno invertito la tendenza. Claudio Wewel, FX strategist di J. Safra Sarasin, analizza i fattori di fondo di questa ripresa, oltre alle prospettive e i potenziali impatti della recente spinta del governo statunitense alla regolamentazione.

 

Il Bitcoin e l'Ether, che rappresentano circa i due terzi della capitalizzazione totale del mercato delle criptovalute, sono entrambi in rialzo del 50% rispetto all'anno precedente” rileva Wewel. “Tuttavia, alla luce dell'estrema volatilità che entrambe le criptovalute hanno mostrato nel corso degli anni, si potrebbe dire che, in base agli standard storici, entrambi hanno scambiato in un intervallo relativamente ristretto negli ultimi 12 mesi. Inoltre, la correlazione tra Bitcoin ed Ether sembra essere diventata più stretta. A nostro avviso, ciò suggerisce che i crypto-asset sono essenzialmente guidati da forze molto simili, nonostante le significative differenze nella loro configurazione tecnologica”.

 

Osservando gli ultimi 12 mesi, Wewel nota che il Bitcoin si è mosso in stretta sintonia con il dollaro USA, toccando i minimi quando il dollaro ha toccato il picco nel quarto trimestre del 2022 e recuperando quando il dollaro USA è sceso. “Sulla base di dati mensili che vanno dal 2015 a oggi – spiega – possiamo dire che in media un apprezzamento dell'1% del dollaro USA ponderato per il trade si è tradotto in un calo del 15% del prezzo del Bitcoin e viceversa”.

 

“L'analisi derivata dal nostro modello – prosegue Wewel – rivela due punti importanti: In primo luogo, sebbene statisticamente significativa, l'inflazione di break-even contribuisce solo in minima parte ai movimenti complessivi del Bitcoin. I rendimenti reali fanno anche peggio, il che rafforza la nostra opinione che il sostanziale grado di inasprimento monetario di per sé avrà solo poca importanza per il movimento dei crypto-asset, in futuro”. In secondo luogo “la nostra analisi rivela anche che le azioni Tech costituiscono il secondo fattore di fondo più importante per il Bitcoin, anche se in misura minore rispetto al dollaro. Tuttavia, possiamo notare che il Bitcoin ha iniziato a divergere dai titoli azionari del settore tecnologico”.

 

Per definizione, sottolinea ancora Wewel, “la modellizzazione del Bitcoin in un quadro macro trascura il fatto che i crypto-asset sono stati a lungo guidati prevalentemente da eventi ed episodi diversi da ciò che accade sul fronte macro. Nel corso dei suoi 14 anni di storia, il Bitcoin ha subito una serie di crolli e mercati ribassisti. Tra questi, il furto di 850.000 bitcoin dall'ex exchange di criptovalute Mt Gox, con sede a Tokyo, ha rappresentato senza dubbio il più feroce, facendo crollare il Bitcoin da 32 dollari a soli 0,01 dollari nel giro di pochi giorni nel giugno 2011. In questo contesto, eventi più recenti come la rottura dell'ancoraggio al dollaro della stablecoin TerraUSD nel maggio 2022 e il crollo di FTX nel novembre 2022, che hanno entrambi innescato cali del 30% circa, appaiono piuttosto moderati”.

 

Tuttavia,  secondo Wewel la recente spinta del governo statunitense verso una regolamentazione più severa dello spazio delle criptovalute potrebbe rappresentare un importante cambiamento. “Di recente, la Securities Exchange Commission (SEC) statunitense ha citato in giudizio le due maggiori piattaforme di trading di criptovalute al mondo, Binance e Coinbase. Entrambe le denunce accusano Binance e Coinbase di offrire servizi di trading su titoli che la SEC ritiene rientrino nella sua giurisdizione”.

 

Wewel ritiene che sebbene si debba attendere l'esito di questi processi, “la presentazione di cause contro due importanti operatori del settore delle criptovalute è un'ampia indicazione del fatto che le autorità di regolamentazione statunitensi stanno finalmente dando seguito a un ampio giro di vite sul settore, che si era profilato fin dalla rottura dell'FTX nel novembre 2022. Riteniamo piuttosto improbabile un divieto totale, dato che l'adozione è già troppo diffusa, ma i requisiti normativi non potranno che crescere nei mesi e negli anni a venire. Ciò dovrebbe aumentare i requisiti di conformità e di rendicontazione, il che probabilmente spingerà le società di criptovalute più piccole a uscire dal mercato. Inoltre, vediamo il rischio che i crypto-asset possano diventare meno interessanti per diversi gruppi di investitori. Ad oggi, l'imminente rischio di contenzioso ha già indotto i market maker a ridurre sostanzialmente le proprie esposizioni, il che probabilmente si prolungherà per un po' di tempo e deteriorerà ulteriormente la liquidità nello spazio delle criptovalute”.

 

“Nel complesso – conclude Wewel – ci aspettiamo che il processo di pulizia continui. Nel corso di questo processo, è probabile che lo spazio delle criptovalute si consolidi ulteriormente prima di raggiungere un minimo”.

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?