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Azionario, le prospettive future viste da BlackRock

3/27/2024 | Redazione ADVISOR

Helen Jewell, chief investment officer fundamental equities, EMEA: “Riteniamo che lo slancio possa continuare nel secondo trimestre dell'anno, anche se i rendimenti potrebbero essere più contenuti e in una fascia più ampia del mercato”


Quali sono le prospettive dei mercati azionari globali? A questa domanda risponde Helen Jewell, chief investement officer di BlackRock funadamental equities, EMEA.

“Diversi mercati azionari globali - constata la manager - hanno iniziato l'anno toccando i massimi storici, sostenuti da dati economici resilienti e da utili aziendali solidi. Con l'inizio del secondo trimestre, ci si chiede quale sarà il futuro per i mercati azionari”. Jewell mette in luce tre punti essenziali: “La crescita del mercato azionario si sta verificando in più aree del mercato. L’outlook per l'Europa e il Giappone premiano la selezione attiva dei titoli. Vediamo opportunità nei titoli ‘small cap’ con il miglioramento delle condizioni economiche”

Qual è il prossimo passo per l’azionario? L'economista ritiene che “lo slancio del mercato azionario possa continuare nel secondo trimestre dell'anno, anche se i rendimenti potrebbero essere più contenuti e in una fascia più ampia del mercato. Tuttavia, non ci sarà un ritorno all'era del ‘denaro facile’ post crisi finanziaria globale (Global Financial Crisis - GFC), ma assisteremo a un divario maggiore tra chi ha meglio o peggio performato nel mercato azionario in un regime di investimento più alfa-centrico. I titoli tecnologici a livello globale hanno fatto da apripista nel 2024. Riteniamo che i potenziali tagli dei tassi potrebbero portare a un allargamento della crescita anche ad aree di mercato meno costose, come per esempio società di qualità con un interessante potenziale di crescita degli utili a lungo termine". 

Capitolo Europa: “I mercati hanno toccato i massimi storici, ma il divario di valutazione rispetto ai titoli statunitensi rimane storicamente ampio. A nostro avviso, sono tre le ragioni per cui tale divario potrebbe ridursi: Un contesto favorevole. Il contesto macroeconomico europeo è migliorato.  Potenziali tagli dei tassi. L’inflazione in Europa è tornata a livelli vicini al target della Banca centrale europea (BCE), aumentando la probabilità di tagli dei tassi nel secondo trimestre. Questo dovrebbe fornire ulteriore sostengo alle economie e ai titoli europei.  Tornano i buyback. I titoli azionari europei potrebbero non attrarre ancora un forte interesse da parte degli investitori globali; tuttavia, il management delle aziende riconosce l'attrattiva delle proprie azioni a questi prezzi, con i buyback in Europa che hanno raggiunto massimi storici".

Per il gestore ci sono tre motivi per esplorare il Giappone: “1.Cambiamenti aziendali. Le valutazioni azionarie giapponesi sono vicine ai livelli medi dell'ultimo decennio, ma i rendimenti complessivi dei titoli azionari - che indicano la redditività e l'efficienza delle aziende - sono aumentati a seguito delle riforme aziendali applicate da diversi anni. 2. Remare nella stessa direzione. A nostro avviso, le attività di importanti istituzioni dovrebbero combinarsi per dare ulteriore sostegno ai titoli azionari giapponesi. 3. Aziende che investono. Il trend del ‘friend-shoring’ sta stimolando le imprese giapponesi, in quanto le aziende internazionali investono capitale nel Paese”.

Secondo l’analista sarà importante “controllare le mega forze. Sebbene riteniamo che i mercati azionari europei e giapponesi siano ben posizionati nei prossimi mesi, prevediamo una crescente divergenza degli utili all'interno delle regioni, poiché le società continuano ad adattarsi a un nuovo regime di tassi e inflazione più elevati. La selettività è fondamentale e le società i cui utili sono guidati da potenti trend di crescita sostenuti nel corso degli anni (mega-forze) dovrebbero prosperare. In Europa, potrebbero essere le aziende del settore sanitario con farmaci blockbuster che affrontano le malattie associate all'invecchiamento della popolazione; le aziende industriali che forniscono soluzioni globali per la transizione verso basse emissioni di carbonio; o le aziende di apparecchiature per semiconduttori essenziali per la produzione di chip sempre più piccoli, fondamentali per l'elettrificazione e l'intelligenza artificiale (AI)”.

“Il Giappone - conclude Jewell - è un importatore di energia e, di conseguenza, ha diverse aziende con expertise nell'efficienza energetica e nell'elettrificazione, tra cui aziende all'avanguardia nel settore dei semiconduttori e delle batterie. Inoltre, dal momento che la forza lavoro giapponese è in declino da decenni, si è sviluppato un gruppo di aziende che offre soluzioni leader a livello mondiale per l'invecchiamento demografico delle società, come aziende di robotica, automazione e med-tech”.

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