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2014: l'anno dell'azionario, ma con prudenza

12/23/2013 | Alessandro Chiatto

Prediligere la componente azionaria, cautela su quella obbligazionaria, da evitare le materie prime. Sono alcuni dei punti presi in esame dall'Outlook 2014 sui Mercati Finanziari Globali di FIA Asset Management


Prediligere la componente azionaria, cautela su quella obbligazionaria, da evitare le materie prime. Sono alcuni dei punti presi in esame dall'Outlook 2014 sui Mercati Finanziari Globali di FIA Asset Management. 

 

"In un contesto dove i mercati continueranno a ricevere forti impulsi positivi sia da un graduale miglioramento congiunturale, sia da minor interesse verso gli investimenti obbligazionari diventati maggiormente rischiosi in una fase di rialzo dei rendimenti, è opportuno privilegiare la classe di attivi azionaria. Bisogna comunque distinguere tra le diverse zone geografiche: rimaniamo particolarmente positivi sul Giappone, dove le nuove manovre economico-politiche hanno già avuto una ripercussione favorevole a livello macro e micro economico, ma soprattutto dovrebbe aumentare ulteriormente la fiducia e quindi l’interesse degli investitori stranieri a rientrare su questo mercato, disertato ormai per quasi venti anni di fila. L’evoluzione dell’azionario nipponico è e resterà comunque fortemente condizionato dal movimento della divisa locale, che a nostro avviso dovrebbe continuare a deprezzarsi; il nostro consiglio è quindi di prediligere gli investimenti azionari giapponesi assicurandosi nel contempo la copertura dal rischio di cambio. Un’altra regione da noi caldeggiata è l’Europa e in particolar modo i listini azionari nell’Eurozona; nonostante il recente rally, questi mercati presentano tuttora valutazioni molto interessanti e sono soprattutto influenzati dai mercati periferici a livello geografico, e dai titoli finanziari e ciclici a livello settoriale. Anche l’azionario USA continuerà a beneficiare del continuo miglioramento economico, anche se con una marcia inferiore rispetto alle due aree in precedenza citate, soprattutto per il fatto di trovarsi in uno stato di crescita più avanzato e già scontato dai prezzi, quindi con valorizzazioni considerate già non più così favorevoli. I paesi emergenti dovrebbero trovarsi anche nel 2014 in una fase di decelerazione, sia per dinamiche economico-politiche interne, sia per un riflusso verso i paesi nuovamente considerati con maggior fiducia e potenziale". 

 

"Per Il reddito fisso, vediamo complessivamente un anno a venire con scarso potenziale. Se negli USA la fine dei mega incentivi monetari è ormai soltanto questione di forma, un continuo rialzo dei rendimenti sarà inevitabile, con il decennale americano a salire in un range 3,50%-4,00%. Ripercussioni meno significative per Europa e Giappone che continueranno con una politica monetaria aggressivamente accomodante".

 

"Manteniamo la nostra view negativa su questa classe d’investimento, sia per una continua richiesta al ribasso da parte dei paesi emergenti (Cina in primis) sia per una continua fuoriuscita d’investitori a favore di classi d’investimento con maggiori driver di crescita come quella azionaria".

 

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