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Industria aeronautica, verso i viaggi a zero emissioni

10/6/2020 | Lorenza Roma

Nel corso dell'ultimo decennio ci sono state iniziative interessanti che hanno consentito i primi sviluppi di aerei elettrici. L'analisi di La Française AM


I consumatori diventano sempre più consapevoli dell’emergenza climatica e la sostenibilità giocherà un ruolo sempre maggiore nei loro comportamenti. Ora, grazie all'innovazione, i viaggi aerei a zero emissioni non sono più un sogno. E' quanto afferma Apolline Brilland, analyst/portfolio manager - global equities di La Française AM, in merito alla decarbonizzazione dell'industria aeronautica. "L’industria aeronautica è responsabile di circa il 3% delle emissioni globali complessive derivanti dalla combustione di carburanti fossili. Tuttavia nell’industria delle costruzioni aeronautiche vi sono state iniziative interessanti nel corso dell’ultimo decennio, che hanno consentito i primi sviluppi di aerei elettrici", spiega l'analista.

 

Se ci vorranno ancora decenni prima che l’aviazione elettrica divenga mainstream, Airbus è da anni al lavoro su un sistema di propulsione a idrogeno/a pile a combustibile, più adatto per capacità maggiori. Nel febbraio 2020, il team di investimento azionario di La Française ha avuto l’opportunità di parlare a Guillaume Faury, CEO di Airbus, alla conferenza industriale sulle opportunità per una decarbonizzazione su larga scala nell’industria aeronautica. L’azienda ha recentemente rilevato tre concept di aeromobili, chiamati ZEROe, che fanno compiere un passo in avanti sulla strada di un mondo a zero emissioni “volanti”. Ciascuno dei tre progetti, decisamente rivoluzionari, presenta un approccio innovativo all’ingegneria aeronautica e illustra come tecnologia e aerodinamica potrebbero portare al traguardo di voli commerciali a zero emissioni. Il primo concept è un aeromobile a turbo-ventola con autonomia per circa 2mila miglia nautiche (3700km). Questo velivolo sarebbe mosso da un motore gas-turbina modificato, alimentato interamente a idrogeno, con una capacità da 120 a 200 posti, che lo renderebbe perfettamente adatto ai voli intercontinentali. Il secondo concept è quello di un velivolo a turboelica pensato per gli spostamenti regionali, con una capacità di circa 100 passeggeri. Pur essendo relativamente piccolo, l’aeromobile avrebbe un’autonomia di 1000 miglia nautiche (1800 km) e sarebbe molto adatto per i voli regionali dei cosiddetti “City-Hoppers”. Il terzo progetto è molto differente dall’aspetto tipico di un aereo, e assomiglia più a una manta, a causa del suo “corpo ad ali miste”, la fusoliera è cioè direttamente fusa con le ali. Questo aeromobile, con una capacità potenziale fino a 200 passeggeri, è stato presentato a febbraio 2020.

 

Un noto gruppo di linee aeree low-cost, che per alcuni anni ha lavorato a soluzioni per voli a basse emissioni, ha già annunciato un potenziale interesse per uno dei progetti. Airbus, che ha un’ampia fetta di mercato nell’industria della produzione di aeromobili commerciali, è leader anche nella transizione verso un’economia più verde e sostenibile. Rispetto alla strategia Carbon Impact di La Française, Airbus rientra bene nella categoria dei “transitioners”: aziende con un’impronta di carbonfossile al momento relativamente alta, ma dotate di un piano credibile per ridurla sensibilmente. In quanto tale, nel 2020 Airbus si è impegnata a raggiungere una crescita “a zero emissioni” nel il futuro. L’azienda ha unito le forze con altri player del settore, collettivamente impegnati per una riduzione del 50% delle emissioni di CO2 totali entro il 2050.

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