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Didi, si quota in USA e affronta ostacoli in Cina

7/9/2021 | Redazione Advisor

La Uber cinese si è quotato a Wall Street ma ha avuto problemi in Cina per la sicurezza dei dati degli utenti. L'analisi di JK Capital Management, società parte del Gruppo La Française


Didi, spesso soprannominata la Uber cinese, si è quotata il 30 giugno negli Stati Uniti. L'app di ride-hailing, che funziona esattamente come Uber, ha acquisito le attività di Uber in Cina in una transazione in cui la proprietà della società è stata scambiata con azioni dell’acquirente (share swap). Didi è quindi diventato il player dominante in Cina, mentre Uber ha ricevuto una quota della società (12% attualmente).

 

La perdita netta di Didi è stata di 1,3 miliardi di dollari nel 2020, mentre Uber ha registrato 4,8 miliardi di dollari di perdite nette. Perché Didi ha avuto un prezzo scontato rispetto a Uber? "Vediamo due elementi che possono spiegarlo", spiega Gun Woo (in foto), senior analyst di JK Capital Management Ltd., società parte del Gruppo La Française. "Il primo è l'elemento di diversificazione regionale. All'interno delle entrate di Uber solo il 60% è generato negli Stati Uniti, mentre il 98% delle entrate di Didi è generato in Cina. Uber è leader per quota di mercato non solo negli Stati Uniti, ma anche in Europa, America Latina, Australia e India, mentre per Didi l'espansione all'estero è stata finora limitata. Il secondo elemento è la diversificazione del business. Uber ha diversificato con successo nei servizi di consegna d’asporto "Uber Eats". Nel 2020, il 35% delle entrate di Uber è stato generato dal business delle consegne".

 

"La quotazione della società cinese di ride-hailing è iniziata bene, fino a quando, appena due giorni dopo l'IPO, è uscita la notizia che Didi era sotto esame da parte del governo cinese per quanto riguarda la sua raccolta dati e le pratiche di sicurezza", sottolinea l'analista. "Non sono stati condivisi dettagli sul focus dell'indagine, quando o dove si siano verificate le presunte violazioni o se ci saranno altre sanzioni in arrivo. Questo ha portato ad una certa debolezza del prezzo delle azioni che probabilmente continuerà nel prossimo futuro. Sembra che Didi abbia scelto di ignorare l'avvertimento, forse sotto la pressione dei suoi azionisti, per completare la quotazione. Si tratta di uno sfortunato intoppo e crediamo che Didi probabilmente farà presto le correzioni necessarie e riprenderà completamente le sue attività", aggiunge Woo.

 

"In questa fase nascente, non è ancora chiaro chi, tra i produttori o tra le società di ride-hailing, prenderà il comando. Didi, Uber, Geely, Tesla, Baidu, Huawei, Google, Apple e molti altri sono ai blocchi di partenza. Chiunque abbia successo determinerà probabilmente il futuro delle società di ride hailing come Didi", conclude Woo.

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