Comunicati i risultati del secondo trimestre di Goldman Sachs. Il colosso bancario registra un utile netto di 1,831 miliardi di dollari, in linea con gli 1,822 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno. L'utile per azione è stato di 3,95 dollari in salita dai 3,72 dollari del secondo trimestre 2016. Il risultato supera le stime degli analisti che si erano fermate a 3,38 dollari, mentre i ricavi netti di 7,887 miliardi di dollari sono leggermente in calo rispetto ai 7,932 miliardi dello stesso periodo del 2016.

 

 

Calano le attività di trading, compensate da un aumento del credito commerciale. Altri dati rilevanti riguardano il ritorno sul capitale fissato all'8,7% nel trimestre (10,1% semestrale). Nel dettaglio, come si legge nella nota emessa dalla società, "la sottoscrizione di debito ha generato un fatturato netto di 721 milioni di dollari, il terzo migliore trimestre di sempre, l'azionario un giro d'affari di 1,89 miliardi, il massimo in due anni e il 13% in piu' rispetto ai primi tre mesi dell'anno. L'investment banking ha visto calare il fatturato del 3% a 1,73 miliardi. La divisione di gestione degli investimenti ha generato commissioni record per 1,28 miliardi, mentre gli asset in gestione sono saliti al valore massimo di 1.410 miliardi."

 

 

I livelli patrimoniali e di liquidità restano molto solidi, con il rapporto Common Tier 1 al 12,5%.  "Nel secondo trimestre - ha affermato l'amministratore delegato Lloyd Blankfein commentando i dati - è perdurato un contesto operativo contrastato, che ha continuato a sostenere le sottoscrizioni e l'M&A, ma ha penalizzato alcune attività di market-making."