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2/28/2019
Via libera dal cda di Bper al piano industriale 2019 - 2021 che stima una crescita della redditività operativa stabile nei prossimi tre anni a 2,54 miliardi di euro e profitti in crescita a 450 milioni dai 366 milioni del 2018 (+7,1%). La banca emiliana in una nota spiega che il piano "verrà sviluppato a partire dai significativi benefici derivanti dalle operazioni straordinarie annunciate nel corso nel mese di febbraio 2019: l’acquisto di Unipol Banca e delle quote di minoranza del Banco di Sardegna, la cessione di un portafoglio di sofferenze per circa 1 miliardo e l’acquisizione del controllo di Arca Holding".
Il piano è articolato in tre pilastri: crescita e sviluppo del business con un focus particolare sui settori con un significativo contenuto commissionale, come bancassurance, wealth management e global advisory imprese, e con un’elevata marginalità, come il credito al consumo; forte incremento dell’efficienza operativa e semplificazione; e accelerazione del de-risking e ulteriore rafforzamento patrimoniale. In particolare, per quanto riguarda il wealth management, Bper punta a rafforzare le fabbriche prodotto, con l'accentramento dell’attività relativa ai servizi di investimento e valorizzazione della SICAV lussemburghese in chiave multimanager per la clientela "private" e "personal".
Inoltre, la banca, guidata dall'a.d. Alessandro Vandelli (nella foto), nel piano prevede lo sviluppo e la specializzazione del modello distributivo, con centri dedicati alla clientela private, unità dedicate ai key client e la rete di consulenti finanziari abilitati all'offerta fuori sede di Unipol Banca (circa 254 CF), e la razionalizzazione e l'innovazione dell'offerta, con rimodulazione delle linee di gestione patrimoniale e sviluppo di un'offerta ad hoc per la clientela ad alto potenziale.
Tornando alle linee generali del piano, Bper mette in cantiere per i prossimi tre anni la riorganizzazione dei poli di Modena, Bologna e Ferrara in seguito all'integrazione di Unipol Banca e il potenziamento dei canali digitali e del contact center. Sul fronte delle risorse, sono previste circa 1.700 uscite complessive, legate all'istituzione di un fondo di solidarietà, con riduzione del numero di collaboratori (circa -1.500 dipendenti), la riduzione del ricorso a lavoro interinale e la riconversione del personale, tramite la ricollocazione di parte dei dipendneti su attività a maggior valore aggiunto.
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