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Banche d’affari, i sei motivi che spingono i ricavi oltre quelli del 2019

4/13/2022 | Daniele Riosa

L'ottimismo per le corporate & investment bank sopravanza le preoccupazioni legate all'enorme volatilità dello scenario macro e geopolitico. E’ quanto emerge dall’Oliver Wyman-Morgan Stanley Wholesale Banking Report 2022


I motivi di ottimismo per le corporate & investment bank sopravanzano le preoccupazioni connesse all’enorme volatilità dello scenario macro e geopolitico. E’ quanto emerge dallOliver Wyman-Morgan Stanley Wholesale Banking Report 2022.

“I ricavi - si legge - sono sostenuti da sei mega trend, mentre gli elementi di disruption portati dalla transizione climatica e dagli asset digitali offrono più opportunità che rischi. La capacità di execution farà la differenza tra vincitori e vinti, ma crediamo che la leadership delle banche sia ben posizionata per tenere la situazione sotto controllo”.

“Il corporate & investment banking - ricorda lo studio - ha attraversato due cicli nell'ultimo decennio: uno di riforma strutturale della regolamentazione e di ristrutturazione dal 2012 al 2019, e uno di crescita alimentata dalla volatilità tra il 2020 e il 2021. Il primo ciclo, quello di riforma e ristrutturazione, ha trasformato radicalmente il modello di business, migliorando la resilienza grazie allo spostamento dei principali driver dei ricavi dal risk warehousing all'attività rivolta ai clienti. Stimiamo che i ricavi generati dal risk warehousing (variazioni del valore delle posizioni di titolo detenute dalle banche) siano diminuiti dal 20% del totale nel 2012 al 6% nel 2019”.

Il secondo ciclo “corrisponde a quello alimentato dalla volatilità (2020-2021) ha portato a profitti eccezionali per il settore, spingendo i ricavi a quasi 600 miliardi di dollari (rispetto a 524 miliardi nel 2019) e riportando i ritorni a un robusto 14% (contro il 9,5% nel 2019). I principali fattori trainanti di questa crescita sono stati i livelli senza precedenti di volatilità durante la pandemia e lo stimolo fiscale e monetario dei governi di tutto il mondo, volto a sostenere la ripresa economica”.

Vediamo le questioni fondamentali per il settore riguardano il prossimo ciclo: “la prima riguarda i ricavi e se torneranno ai livelli del 2019 e al trend 2012-2019. La seconda è se i modelli di business ‘capital light’ saranno in grado di raggiungere gli obiettivi di rendimento in condizioni macro più difficili. La terza sfida riguarda la risposta alle potenziali disruption della transizione climatica e degli asset digitali. Infine, ultima incognita, è se la differenza tra vincitori e perdenti la farà il modello di business o l’esecuzione”.

A questi quesiti gli esperti rispondono con “più ragioni di ottimismo che di preoccupazione, nonostante i rischi economici che si raccolgono all'orizzonte nei primi mesi del 2022 siano decisamente reali. Sei fattori stanno emergendo come possibile supporto di uno scenario di ricavi maggiori rispetto al 2019 domanda delle aziende, normalizzazione dei tassi, private markets, volatilità macro, volatilità delle materie prime e mercato cinese all’ingrosso. Stimiamo che l'impatto cumulativo sulle entrate sia almeno di 70 miliardi superiore rispetto al 2019”.

“I modelli di business più resilienti - si precisa - sono meno esposti agli shock di mercato e si adattano meglio alle condizioni che stanno emergendo. L'industria è molto più resiliente agli shock di mercato, come dimostrato all'inizio della pandemia nel 2020. Ciò che è ancora da testare è quanto le banche wholesale siano in grado di sviluppare una tecnologia e modelli operativi più agili, scalabili ed efficienti, che garantiscano la performance in tutte le condizioni di mercato”.

“Le banche wholesale - spiegano gli economisti di Oliver Wyman e Morgan Stanley - hanno l'esperienza e la base clienti necessaria per guidare la transizione dei settori tradizionali verso le emissioni zero, costruendo nuovi flussi di entrate ‘verdi’. Da questo punto di vista gli analisti stimano che “i ricavi del settore arrivino per circa 80-90 miliardi di dollari da clienti in settori ad alte emissioni. Senza iniziative significative per evolvere il modello di business esistente, una quota importante di queste entrate potrebbe scomparire o passare alle banche (o anche player non bancari) più attive nella transizione. Tuttavia, ci sono segni tangibili che le banche wholesale stiano riposizionando il loro modello di business per difendere le fonti di reddito esistenti e costruire nuovi flussi nel finanziamento della decarbonizzazione, nel carbon trading”.

Le banche wholesale hanno anche “le competenze e le capacità di risk management necessarie per trasformare gli asset digitali in una classe di attivi investibile per i mercati istituzionali. Gli analisti stimano che “il mercato corporate e istituzionale per i digital asset abbia raggiunto nel 2021 i 4-5 miliardi di dollari. Questo mercato in rapida crescita è stato finora dominato da aziende al di fuori del settore bancario tradizionale; c'è dunque il rischio che continui ad evolversi ed espandersi lasciando le banche wholesale ai margini. Tuttavia, crediamo che a spingere ulteriormente l'adozione degli asset digitali da parte di aziende e clienti istituzionali sarà l'introduzione di una maggiore chiarezza regolamentare, a vantaggio delle banche che già operano in mercati altamente regolamentati. Ciò fornirà l'opportunità di recuperare il ritardo proprio quando il mercato raggiungerà un punto di inflessione”.

Infine “il prossimo ciclo premierà in misura ancora maggiore l’esecuzione. Per ogni tipo di banca wholesale, il prossimo ciclo dovrebbe creare l'opportunità per far crescere i ricavi e mantenere rendimenti ben al di sopra dei minimi del 2012-2019. C'è inoltre molto di più in gioco rispetto ai soli ricavi: le banche wholesale che saranno in grado di adattare con successo la loro attività intorno alle opportunità emergenti (e alle nuove realtà) disporranno di una narrativa potente per gli investitori, i clienti e i propri dipendenti”.

“L'esecuzione, ancor più del modello di business - conclude il report di Oliver Wyman e Morgan Stanley - definirà sempre più i vincitori e i perdenti, in particolare riguardo: o consolidamento e difesa della base clienti o Indirizzamento rapido e metodico delle risorse finanziarie per cogliere le opportunità di crescita o Investimenti continui in modelli operativi agili, scalabili ed efficienti o narrativa efficace per gli azionisti e gli stakeholder o capacità di attrarre e mantenere persone di talento”.

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