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Eurovita, sblocco riscatti: ipotesi proroga a settembre

5/24/2023 | Redazione Advisor

L’annuncio potrebbe arrivare a breve, visto che nei prossimi giorni si terrà un nuovo incontro tra l’amministrazione straordinaria e le controparti


La possibilità si fa ogni giorno più concreta: i riscatti delle polizze Eurovita potrebbero essere congelati fino a settembre. E’ quanto si legge su le pagine de La Stampa. Quindi non più a fine luglio come ipotizzato la settimana scorsa. L’annuncio della proroga potrebbe arrivare a breve, visto che nei prossimi giorni si terrà un nuovo incontro tra l’amministrazione straordinaria e le controparti.

E' questo lo scenario che si sta delineando intorno alla compagnia di assicurazione finita in amministrazione straordinaria dopo che l'azionista Cinven si è rifiutato di versare nuovo capitale, con l'indice di solvibilità finito sotto il livello di guardia. Se è vero che le principali compagnie del mercato (Intesa Sanpaolo Vita, Poste Vita, Generali, Unipol e Allianz) e le banche distributrici delle polizze (tra loro Fideuram, Credem, Fineco, Sparkasse), anche su pressing del ministero dell'Economia, sembrano consapevoli della necessità di evitare la liquidazione coatta amministrativa di Eurovita, è ugualmente evidente che mettere a punto il piano non è affatto semplice.

Lo schema allo studio è infatti complesso e prevede la divisione di Eurovita in cinque rami d'azienda, tutti della stessa dimensione, che verrebbero poi rilevati dai big. In questo modo scomparirebbe la compagnia e il brand mentre i sottoscrittori delle polizze si ritroverebbero con in mano un contratto con Generali oppure con Unipol, Allianz, Poste o Intesa, ovviamente con tutte le garanzie che ciò comporta. In altre parole, il comparto si farebbe carico del rischio assicurativo e dei costi connessi all'integrazione del ramo d'azienda, compreso l'assorbimento del personale ad esso correlato. Tutto ciò mettendo sul piatto un controvalore complessivo stimabile in 500 milioni.

È comprensibile che tutto questo non possa essere realizzato in appena un mese e mezzo, solo la migrazione delle polizze richiederebbe tempistiche ben più lunghe. Ecco perché, nel solco dello schema a cinque appena delineato, l'obiettivo sarebbe quello di arrivare per il prima possibile con un accordo vincolante sottoscritto tra tutti i soggetti seduti attorno al tavolo. Un passaggio sufficiente, si spiega, per poter sciogliere l'ultimo nodo rimasto: il coinvolgimento nella partita delle banche distributrici, ossia gli istituti che hanno collocato presso i loro clienti contratti Eurovita, e dunque Sparkasse, Credem, Fineco e Fideuram. Messo il sigillo all'intesa a cascata potrebbe dunque scattare il via libera ai riscatti.

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