Tempo di lettura: 2min

Eurovita, Federconsumatori chiede deroghe al blocco riscatti

7/6/2023 | Redazione Advisor

L’associazione vuole un incontro col commissario straordinario. Intanto gli unici a rimetterci nel dissesto della compagnia potrebbero essere i detentori dei bond subordinati della stessa


Le associazioni dei consumatori vogliono vederci chiaro sull’accordo raggiunto per il salvataggio di Eurovita (leggi qui le news relative).

Federconsumatori, con un comunicato, rileva che “si susseguono sulla stampa, negli ultimi giorni, notizie circa il raggiungimento dell’accordo tra le principali compagnie assicuratrici e diversi istituti bancari, con la costituzione di una New-co al fine di salvaguardare i risparmiatori che hanno investito nelle polizze Eurovita. Abbiamo chiesto, in tal senso, un incontro tempestivo al Commissario per la gestione straordinaria di Eurovita affinché possa illustrare meglio alle Associazioni i termini dell’accordo raggiunto, specialmente per quanto riguarda le criticità, rappresentate nel corso del passato incontro, le comunicazioni pubbliche, le dotazioni finanziarie e i tempi. Sono centinaia, infatti, i risparmiatori allarmati che si sono rivolti alle nostre Associazioni, che attendono indicazioni su come agire e tutelare i propri risparmi”.

Federconsumatori ritiene “estremamente importante lo sforzo messo in campo per tutelare i cittadini coinvolti, ma siamo convinti che sia necessario qualche miglioramento: disponendo, ad esempio, delle deroghe al blocco dei riscatti fino al 31 ottobre, che rischia di mettere in difficoltà molte famiglie coinvolte, in particolare nelle zone alluvionate dell’Emilia-Romagna e delle Marche”.

Intanto, come si si legge su veritaeaffari.it, gli unici a rimetterci nel dissesto Eurovita potrebbero i detentori dei bond subordinati della compagnia. Il salvataggio “di sistema” annunciato il 30 giugno scorso tutela i 353 mila clienti della società controllata dal fondo Cinven. Ma lascia fuori i detentori dei 160 milioni di bond, che non sono compresi nell’accordo sul salvataggio. I bond resteranno nella “vecchia” compagnia destinata alla liquidazione coatta. I detentori delle tre emissioni (tutte subordinate: 5 e 40 milioni emesse nel 2015 e 115 milioni emessa nel 2020) saranno dunque rimborsati sulla base di quanto verrà recuperato dalla cessione degli asset. Al momento, si spiega, non è possibile fare una stima di quanto potranno recuperare i detentori dei bond.

Non si tratta in questo caso di risparmiatori. Il principale detentore dei bond Eurovita è il fondo sovrano di Singapore, Gic, che ha circa 700 miliardi di dollari di asset. Tra le altre cose, Gic ha in pancia anche 110 milioni di bond Eurovita. A seguire una serie di banche italiane, da Raiffeisen alla Popolare di Puglia e Basilicata fino a Sara Assicurazioni.

Al momento, si legge sempre su veritaeaffari.it, i titoli hanno congelato il pagamento delle cedole. L’ultima volta il 10 febbraio scorso, quando è stato annunciato che a causa del commissariamento imposto dall’Ivass Eurovita avrebbe posticipato il pagamento della cedola (il 6,75%) sul bond da 115 milioni che scadrà nel 2030. Nel dicembre del 2022, prima del commissariamento, era stato posticipato il pagamento della cedola (6%) anche per il bond da 40 milioni. Cosa resterà nella società in liquidazione.

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?