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ELTIF, la ricetta per il rilancio

1/29/2021 | Redazione Advisor

Sono quattro gli obiettivi che Assogestioni si pone e propone in risposta alla consultazione della Commissione europea sul tema


Gli Eltif sembrano essere un'occasione mancata. Fino ad ora. Un'occasione per l'Europa per incanalare maggiori risorse verso l’illiquido rendendo l’investimento disponibile a una platea più ampia di risparmiatori. Il regolamento Eltif è entrato in vigore nel dicembre 2015. Da allora però sono pochi gli strumenti lanciati con successo dai gestori di fondi. A livello europeo, Efama certifica che ne sono stati istituiti circa 28, con masse in gestione mediamente inferiori a due miliardi di euro. 

 

Secondo l'analisi di Assogestioni il regime Eltif, adattato, può diventare  "un potente strumento per raggiungere alcuni degli obiettivi fissati a livello europeo dal progetto dell’Unione dei mercati dei capitali (la cosiddetta Cmu) e rappresentare un veicolo attraente per gli investitori in un contesto di tassi di interesse bassi o negativi, destinato a perdurare nel medio-lungo termine".

 

Per questa ragioni l'associazione propone 4 obiettivi: rendere più liquido il portafoglio, migliorare le strategie d’investimento, rendere più flessibili le politiche di rimborso e semplificare l’informativa e uniformare la distribuzione. 

 

Circa il primo punto, Assogestioni spiega che è necessario "estendere la possibilità dell’Eltif di investire in altri Fia chiusi in aggiunta ad Eltif, EuVECA ed EuSEF, come attualmente previsto. Andrebbe inoltre concessa alle società di gestione del risparmio la capacità di istituire fondi di fondi, rimuovendo la limitazione della possibilità di investire in altri Fia chiusi". Prosegue inoltre spiegando che sarebbe opportuno "innalzare il limite dell’investimento del capitale in quote o azioni di un singolo Fia dal 10% al 20%, oltre che consentire agli Eltif di investire in cartolarizzazioni di attività di investimento ammissibili. Infine, proprio in tema di attivi investibili, per aumentare il grado di liquidità dello strumento l’associazione propone di rivedere la soglia del 70% prevista dal regolamento Eltif, aumentando al 40% il limite di investimento nelle attività che ricadono sotto l’ombrello Ucits".

 

Come fare a migliorare le strategie di investimento? "Aumentando della soglia di capitalizzazione di mercato massima che definisce una “impresa di portafoglio ammissibile” da 500 milioni di euro a 1 miliardo. Esplicitando la possibilità dell’Eltif non solo di erogare finanziamenti ma anche di acquistare crediti.  Introducendo una definizione più precisa di “attività reali”, finalizzata a chiarire quando sono consentiti gli investimenti in immobili commerciali o residenziali. E ancora chiarendo cosa si intende per “vantaggio dell’economia europea” al fine di consentire ai gestori di determinare la quota minima da investire in attività con sede negli Stati membri dell’Ue (e, di converso, quella investibile in Paesi terzi. Infine chiarire la disciplina per la prevenzione dei conflitti d’interesse, riconoscendo strategie di coinvestimento e di investimento indiretto da parte del gestore volte a facilitare la raccolta e a offrire una maggiore leva nella negoziazione dei termini degli investimenti sottostanti agli Eltif – anche a vantaggio degli investitori". 

 

Il terzo punto riguarda la flessibilità del rimborso. Nella nota diffusa, Assogesioni riporta che  "l’importo complessivo dei rimborsi entro un determinato periodo non sia solo limitato a una percentuale delle attività liquide dell’Eltif ma anche alle attività liquidate prima della fine della vita del fondo". E per concludere, secondo l'associazione è necessario semplificare l'informativa e uniformare la distruzione

"Il prospetto degli Eltif dovrebbe contenere – oltre alle informazioni già previste dalla disciplina AIFMD – quelle aggiuntive e specifiche sull’Eltif per l’ipotesi di commercializzazione del prodotto nei confronti degli investitori non professionali, senza necessità di predisporre ulteriori documenti d’offerta. In merito alla valutazione di adeguatezza degli investitori al dettaglio, Assogestioni è del parere che il regolamento Eltif dovrebbe allinearsi ai requisiti della MiFID II, anche mediante un semplice riferimento diretto alla relativa disciplina".

 

Assogestioni in conclusione, in risposta alla consultazione della Commissione europea sul tema, si dice d'accordo con le previsioni che permettono  agli investitori non professionali con un portafoglio finanziario non superiore a 500mila euro di investire in Eltif secondo le soglie previste dal regolamento Eltif, "purché ricevano adeguata consulenza finanziaria. A tal proposito, Assogestioni aggiunge che la determinazione del portafoglio finanziario del cliente dovrebbe includere anche i prodotti di investimento assicurativi".

 

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