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Fondi obbligazionari, crolla la raccolta

5/25/2021

A marzo gli investitori europei hanno privilegiato i fondi azionari e multi asset, mentre sulla scia dei crescenti timori di inflazione si sono azzerati i flussi verso il reddito fisso. Il report mensile di Efama


Prosegue solido l’andamento dell’industria europea del risparmio gestito, che nel mese di marzo ha registrato afflussi positivi pari a 78 miliardi di euro. Secondo i dati rilevati da Efama nel consueto report mensile che analizza i flussi degli investimenti nei fondi Ucits e nei fondi alternativi a livello europeo, la raccolta complessiva è stata più che doppia rispetto al mese di febbraio, che aveva visto flussi pari a 38 miliardi di euro.

 

Più nel dettaglio, i fondi aperti hanno raccolto complessivamente 69 miliardi di euro, rispetto ai 34 miliardi del mese precedente. Di questi, i fondi di lungo termine hanno registrato afflussi per 71 miliardi di euro, in calo rispetto agli 88 miliardi di febbraio, mentre di converso i fondi monetari hanno chiuso il mese in rosso, con deflussi per 2 miliardi di euro, comunque in netto rallentamento rispetto al mese precedente, che aveva visto disinvestimenti netti per 54 miliardi.

 

A livello di singole asset class, gli investitori anche a marzo hanno privilegiato i fondi azionari, che hanno messo a segno una raccolta netta di 56 miliardi di euro, rispetto ai 52 miliardi di febbraio, seguiti dai fondi multi-asset, che hanno raccolto 13 miliardi di euro, contro i 10 miliardi del mese precedente. In caduta libera invece la raccolta dei fondi obbligazionari, che nel mese si è attestata praticamente a zero.

 

Per quanto riguarda infine i fondi alternativi (FIA), i flussi sono stati positivi per 8 miliardi di euro, contro i 4 miliardi di febbraio.

 

Secondo quanto rilevato da Efama, l’asset under management complessivo dell’industria europea dei fondi aperti e dei fondi alternativi è aumentato del 4,5%, attestandosi a fine marzo a 19.960 miliardi di euro.

 

"Le vendite nette di fondi aperti azionari sono rimaste eccezionalmente solide a marzo, mentre la domanda di oicr obbligazionari è scesa ai livelli più bassi da marzo 2020, principalmente a causa delle crescenti aspettative di inflazione e dei rendimenti obbligazionari" ha commentato Bernard Delbecque, senior director for economics and research di Efama.

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