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Donne e giovani cf, qualcosa si muove

8/22/2022 | Daniele Riosa

Anche se lentamente il trend che vede in aumento (seppur lieve) le due categorie di professionisti è stato confermato dalle ultime rilevazioni dell’OCF


Cresce il numero dei professionisti abilitati all’offerta fuori sede iscritti all’albo, così come quello delle donne e dei giovani. Sono i tre punti cardine che emergono dalla Relazione Annuale 2021 dell’Organismo di Vigilanza e Tenuta dell’Albo Unico dei Consulenti Finanziari (OCF) presentata a Roma nella sede dell’Aula dei Gruppi parlamentari lo scorso 27 giugno.

 

A presentarla Carla Rabitti Bedogni, presidente di OCF che ha sottolineato “i risultati del 2021 sembrano interrompere il trend negativo del triennio precedente e accentuare le tendenze di crescita accennate lo scorso anno”. Gli iscritti, a fine 2021, salgono così a 51.900 con un incremento dello 0,5% rispetto al 2020. Inoltre, con riferimento all’attivazione dei nuovi mandati, da parte degli intermediari autorizzati, si riscontra nel 2021 un incremento del 69,8% rispetto al 2020.

 

La presenza femminile è in aumento del 2,4% mentre la presenza dei consulenti uomini rimane stabile. L’interesse delle donne verso la professione è comunque confermato anche nel 2021, tenuto conto che il 34,5% delle domande di iscrizione alle prove valutative è pervenuto da candidate donne. Nonostante tutto, le consulenti rappresentano ad oggi poco più di un quinto degli iscritti. Numeri incoraggianti anche per i giovani che vogliono intraprendere la professione: gli under 40 raggiungono il 12,7% dei consulenti, e di questi il 3,2% è costituito da giovani sotto i 30 anni.

 

Carla Rabitti Bedogni ha rilevato che la riduzione del contributo annuale dovuto agli iscrivendi appartenenti al target giovani al fine di sostenere l’accesso alla professione, sta favorendo il ricambio generazionale. Analizzando invece il mondo dei consulenti finanziari autonomi e delle società di consulenza finanziaria, continua, come previsto, il trend di crescita che ha visto passare il numero dei CF autonomi dai 94 del 2018, ai 250 del 2019, ai del 306 del 2020, fino ai 428 del 2021. Stesso trend per le società di consulenza finanziaria che sono passate da 13 (2018), a 36 (2019), a 44 nel 2020, fino ad arrivare a 49 nel 2021. Guardando al 2022, i dati dell’albo sembrano confermare i trend del 2021. 

 

I consulenti abilitati all’offerta fuori sede sono 52.267, circa lo 0,4% in più rispetto allo stesso periodo del 2021. Per quanto riguarda i consulenti autonomi e le società di consulenza, i soggetti iscritti all’albo nelle rispettive sezioni sono 475 consulenti autonomi e 56 società di consulenza. Per quanto attiene all’esercizio dei poteri di vigilanza, le strutture di OCF preposte hanno consolidato nel corso del 2021 l’esercizio delle funzioni di vigilanza e sanzionatoria nei confronti dei consulenti.

 

Su 28 procedimenti, 19 si sono poi conclusi con sospensioni cautelari per un massimo di un anno, mentre in 9 casi non sono adottate misure. Nel corso dell’anno si sono registrate anche 23 radiazioni dall’albo, 30 sospensioni per un periodo che va da minimo di uno a un massimo di quattro mesi, 37 sanzioni pecuniarie di importo pari ad 516 euro, 17 richiami scritti e 2 archiviazioni. Le sanzioni amministrative hanno invece riguardato 109 iscritti, di cui 99 consulenti abilitati all’offerta fuori sede, 9 consulenti autonomi e 2 società di consulenza. 

 

Oltre ai numeri emerge con sempre più forza la figura del consulente finanziario, sempre più decisivo nell’assistere i risparmiatori nelle strategie d’investimento in un contesto di mercato a dir poco come quello attuale. A questo proposito, introducendo i lavori, il vice presidente della Camera Ettore Rosato, ha sottolineato come oggi “il risparmio accumulato dagli italiani in conti correnti e depositi bancari sia un enorme patrimonio. Questa enorme liquidità è un’opportunità per il nostro Paese. Abbiamo tutto l’interesse che queste risorse non rimangano giacenti nei conti correnti, ma vengano investite e contribuiscano allo sviluppo e alla crescita dell’Italia”. Proprio per questo “la consulenza finanziaria può rappresentare anche una forma di educazione contribuendo ad innalzare la qualità delle scelte economico-finanziarie e la consapevolezza di tale scelte da parte dei risparmiatori”.

 

Sulla stessa linea il presidente della Consob Paolo Savona che, nel suo intervento, ha voluto rimarcare l’importanza della formazione professionale: “Quello dei consulenti finanziari è un importante servizio reso nella gestione del risparmio che è incentivato e tutelato dalla costituzione. L’ultima indagine a livello europeo sui dedicati alla formazione in Italia ci dice che l’alta dirigenza spende 29 ore all’anno, i quadri 46 ore, gli impiegati 37 e gli operai 43 ore. La situazione dice in pratica che dedichiamo il 2/3% annuo del nostro tempo alla formazione. Questi dati come minimo vanno triplicati o quadruplicati e soprattutto a livello dell’alta dirigenza”.

 

 

Photo by Marissa Grootes on Unsplash

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