“Quello che ho trovato un po’ assente dal Salone del Risparmio 2024 è stato il dibattito rispetto alla situazione contingente dell’industria. Un’industria che per la prima volta dopo tanti anni è andata in controtendenza rispetto al mercato. Noi in generale facciamo sempre bene quando il mercato sale. L’anno scorso il mercato è cresciuto, ha dato delle soddisfazioni, ma il settore ha perso 50 miliardi”. Queste sono state le parole di Tommaso Corcos, amministratore delegato di Fideuram-Intesa Sanpaolo Private Banking, intervistato da Class Cnbc, all’interno della fiera MiArt 2024 dopo la tre giorni dell’evento organizzato da Assogestioni.

L’ex-presidente di Assogestioni e neo-eletto responsabile della struttura Wealth Management Divisions di Intesa Sanpaolo, ha lanciato un invito all’intera industria. L’invito a non fare finta di niente. Le sfide da affrontare sono molte e forse ci lasciamo alle spalle un Salone del Risparmio che ha affrontato poco il rapporto tra reti distributive ed sgr. O meglio non è riuscito a dare spazio alle riflessioni su come questo rapporto debba evolvere per dare vita ad un nuovo servizio di consulenza.

Le reti parlano di consulenza. Le sgr parlano di prodotti. Entrambe parlano di tecnologia, ma forse il Salone è il luogo giusto per un confronto a viso aperto. Un confronto dove condividere le sfide e individuare nuove rotte.

Nella conferenza organizzata da ADVISOR al Salone il tema è stato affrontato (qui l’articolo, qui l’on demand per rivedere l’evento), ed è stato Andrea Ragaini, presidente di AIPB, a sottolineare che in Italia le regole del gioco “sono che alla distribuzione serve che la casa di gestione offra un team italiano in grado di narrare i prodotti; e non soltanto nelle componenti tecniche. Magari le regole potranno cambiare in futuro ma oggi sono che al cliente serve un banker così come il banker necessita di un referente nella casa di gestione”.

Insomma è un lavoro di squadra che deve evolvere continuamente con l’obiettivo di far arrivare al cliente il miglior servizio possibile, al miglior costo possibile. E ovviamente con la miglior performance possibile. Temi delicati, ma centrali, che non dobbiamo ignorare.

Il Salone del Risparmio 2024 ha confermato il suo valore. È un evento centrale per l’industria del risparmio gestito e della consulenza finanziaria e, rispetto agli eventi di molti altri settori, si è sempre distinto per la capacità di unire due anime: quella della fiera campionaria (che mostra ai visitatori gli ultimi prodotti del settore) e quella dell’evento info-formativo (che offre ai visitatori spunti, riflessioni, suggestioni e soluzioni). Inoltre ha la capacità di riunire nei primi due giorni praticamente tutti i protagonisti dell’industria: tra stand, conferenze, visitatori sono passati all’Allianz Mico di Milano tutti i brand operativi in Italia. Per questo sento di condividere l’invito di Tommaso Corcos di approfittare di questa occasione per confrontarsi a viso aperto sul futuro dell’industria. Un confronto che avviene quotidianamente, come dimostra la continua evoluzione del settore, ma che può trovare nuovo vigore in questa tre giorni. E chissà, magari la quindicesima edizione, quella prevista per il 15, 16 e 17 aprile 2025, potrebbe abbandonare l'idea di dare un titolo all'evento e proporsi esclusivamente come luogo di incontro e di nuove opportunità per riflettere sul mondo del risparmio e della consulenza, dove le conferenze si alternano a veri e propri workshop. L'industria ha bisogno di nuove idee continuamente, e il Salone è il luogo dove queste idee devono emergere con forza.